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Julia si racconta, tra il Roero e l'America

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La giovane italo americana, cresciuta nel Roero, si racconta
Si chiama Julia, è italo-americana, non racconta una storia banale e ha un unico obiettivo: respirare a pieni polmoni la libertà. Julia Pearson è nata a Moncalieri nel 1989 e sino a qualche tempo fa ha abitato a San Damiano d’Asti.
«Mia madre Laura è nata a Genova e mio padre Mart è nato a Baltimore, vissuto a San Francisco e in giro per il mondo. Si sono conosciuti in Giappone e hanno deciso (per ragioni a me ignote) di tornare in Italia», racconta. Dopo aver frequentato il liceo linguistico Da Vinci di Alba e la Facoltà di scienze dell’educazione a Torino, gli stimoli scarseggiavano, così tempo fa è partita alla volta di San Francisco.
JULIA PEARSON canale«Sono stata un po’ dagli zii per orientarmi e ho mandato in giro un po’ di curricula. Alla fine ho trovato lavoro come cameriera». A Julia, presente nel Roero e sguardo al mondo, abbiamo chiesto perché i giovani scelgano di partire. L’Italia è un Paese stretto?
«L’Italia è una meraviglia mondiale, sono gli italiani che stanno stretti e i giovani non hanno possibilità. Non abbiamo la forza per lottare e non intravediamo speranze. Il mio prossimo obiettivo è un viaggio in Sudamerica con il mio compagno. Sto collaborando con un’associazione no profit che si chiama Planet Drum Foundation. Loro stanno costruendo una città ecosostenibile in Ecuador, Baja de Caraquez. Andremo ad aiutarli per qualche mese».
Cosa dire a chi è indeciso tra il partire o il restare? Julia risponde: «Se la politica non cambia io consiglierei di partire. Immergersi in altre culture aiuta a crescere».

Francesca Gerbi

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