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Salute e ambiente: la Valle Bormida vuole risposte

CORTEMILIA  Giovedì scorso, in Municipio a Cortemilia i sindaci della Valle Bormida hanno parlato chiaro agli assessori regionali Antonio Saitta e Alberto Valmaggia e ai tecnici di Arpa e Asl, convocati per discutere gli effetti dell’inquinamento sulla salute dei cittadini. A fare da portavoce delle istanze dei Comuni è stato Pier Giorgio Giacchino, coordinatore delle iniziative degli enti locali valbormidesi in merito alle vicende del dopo-Acna. «Contrariamente a quanto si dice, quello del sito di Cengio non è un problema risolto. C’è un ammasso di scorie tossiche ed esiste un danno ambientale e sanitario ancora da indennizzare. Siamo preoccupati per il silenzio istituzionale degli ultimi anni su questa vicenda. Il rischio va quantificato e indennizzato, ma non vogliamo fare cassa con i problemi della gente. Osserviamo però una recrudescenza di patologie che per noi sono legate al problema dell’inquinamento. Ed è per questo che vogliamo saperne di più», ha affermato Giacchino.

valle bormida
Da sinistra: l’assessore regionale Antonio Saitta e il vicesindaco di Camerana Pier Giorgio Giacchino.

Gli assessori regionali hanno dato l’impressione di voler recepire le istanze della Valle, anche se i tecnici intervenuti sono stati molto cauti sull’opportunità di avviare un’indagine epidemiologica sul territorio, operazione che potrebbe rivelarsi complessa, costosa, con tempi lunghi e dall’esito incerto e magari poco utile per ottenere il risarcimento.

«La Regione è pronta a riprendere l’impegno al fianco della Valle Bormida, individuando però le strade più opportune da percorrere, perché il passare del tempo non gioca a favore delle rivendicazioni legittime di questo territorio», hanno commentato gli assessori regionali, aggiungendo: «Ci siamo impegnati a coinvolgere la Regione Liguria per trovare intese che supportino la posizione della Valle e ad avviare subito un tavolo con i tecnici delle Asl della zona e dell’Arpa per valutare l’utilizzo dei dati delle indagini e dei monitoraggi che sono sempre stati effettuati, in particolare sui lavoratori, cioè quelli più direttamente esposti all’inquinamento».

Per quanto riguarda il risarcimento per danno ambientale Valmaggia ha ammesso che sarà difficile arrivare a una transazione. Pertanto, con ogni probabilità sarà il Tribunale di Genova a doversi pronunciare.

I rappresentanti di 23 Comuni della Valle Bormida cuneese e astigiana, dell’Alta Langa e della Valle Uzzone hanno anche sottoscritto una lettera che è stata inviata alla Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti per chiedere un’audizione in merito alla bonifica del sito, operazione costata 400 milioni di euro e sulla quale è tuttora aperta una procedura di infrazione da parte dell’Unione europea. «Siamo anche disposti ad affrontare un contraddittorio con Eni-Syndial», ha concluso Giacchino.

Corrado Olocco

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