Abiti del passato, mobili antichi e ceramiche d’arte

CHERASCO Ci saranno la Storia con l’iniziale maiuscola e quella degli strumenti quotidiani, le tele dell’artista Beppe Morino e gli oggetti d’arte d’epoca. Tutto questo a Cherasco, in una sola giornata: la data da segnarsi è domenica 15 maggio.

mercatino
Più di duecento espositori, nelle vie principali del centro storico chiuse al traffico dalle 8 alle 19, metteranno in mostra pezzi pregiati di mobilio d’epoca più capi e oggetti di moda del passato, per la gioia di arredatori e stilisti alla ricerca di originalità. Così, accanto ad armadi, credenze, specchi e divani, sarà presentato tutto quanto possa essere legato all’abbigliamento vintage: dalle calzature ai cappelli, dalla lingerie ai tendaggi e ai merletti.
E per non farsi mancare nulla ampio spazio verrà dato anche a ceramiche e vetri d’epoca: servizi firmati, pezzi di design, maioliche, stoviglie, vasellame.
Il successivo mercato, dedicato al libro antico, alla discografia d’epoca e alla filatelia e numismatica, si svolgerà domenica 10 luglio.
A modo loro si possono anche considerare vintage i cimeli esposti nella mostra “Napoleone: quattro notti a Cherasco”, visitabile al piano nobile di palazzo Salmatoris. Oltre a oggetti del museo Adriani e dell’archivio storico comunale di Cherasco, alcuni reperti sono stati messi a disposizione dal museo civico braidese di palazzo Traversa: sono due testimonianze dell’albero della libertà, tre timbri della cancelleria della Mairie (il Comune del periodo francese) di Bra e una sciabola recante scritte inneggianti alla Repubblica.
Sempre nel Palazzo delle paci, ma nei nuovi spazi espositivi, si potrà visitare sino al 26 giugno la rassegna “Beppe Morino. Nel trentennio della sua scomparsa”.
L’artista Giuseppe Morino (1926-1986) era nato a Savigliano; allievo di Enrico Paulucci, compì gli studi all’Accademia albertina. Le sue qualità di pittore, incisore e grafico s’imposero sulla scena torinese nelle più importanti collettive degli anni Cinquanta. Il suo legame con la Granda lo spinse a tornare a vivere in provincia, affinando uno stile del tutto personale e abbandonando i circuiti commerciali.

c.l.

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