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Correre fa bene, ma attenti ai piedi

Correre fa bene, ma attenti ai piedi

TORINO È dedicato ai temi del piede neurologico e della corsa il congresso nazionale della Società italiana della caviglia e del piede, organizzato al Museo dell’automobile di Torino dal 19 al 21 maggio. A promuovere le giornate di studio c’è il chirurgo albese Luigi Milano, vicepresidente della Società e responsabile del servizio di chirurgia del piede e della caviglia dell’istituto Humanitas-Cellini di Torino.

corsa podisti
Abbiamo posto alcune domande a Milano, in particolare sul tema della corsa.
Quante persone corrono?
«La corsa è un’attività che, per finalità sportive, ricreative, di prevenzione di patologie cardiovascolari o metaboliche o per semplice ricerca di benessere psicofisico, trova sempre più diffusione. Si stima che sia praticata abitualmente, in numero variabile, da 2,2 a 5 milioni di persone in Italia; oltre 1,7 milioni partecipano a competizioni e circa 40mila hanno corso almeno una maratona».
Correre può avere conseguenze negative?
«La corsa ha indubbi effetti positivi sull’organismo di chi la pratica: migliora le condizioni dell’apparato cardiovascolare e il tono muscolare, riduce il peso, migliora l’umore. Può, però, avere ripercussioni negative sull’apparato locomotore se praticata con carichi eccessivi o in maniera non corretta. Le strutture osteoarticolari subiscono a ogni impatto del piede a terra un carico che supera di tre volte il peso corporeo. Se le sollecitazioni sono eccessive o perdurano troppo a lungo nel tempo, con troppo brevi periodi di riposo, i tessuti non riescono a riparare i microtraumi che si sommano fino a sfociare in vere e proprie lesioni».

a.r.

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