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Poste: beffato chi non ha fatto ricorso al Tar?

Pacchi postali: il ritiro sarà possibile nell'ufficio più vicino

POSTE A pochi giorni dal pronunciamento del Tar, che ha rinviato alla Corte di giustizia europea la decisione sulla legittimità della consegna della posta a giorni alterni, non cessano le polemiche in merito al piano aziendale e c’è anche il rischio che la sentenza della Corte del Lussemburgo possa trasformarsi in una beffa per alcuni paesi della nostra zona. In pratica, i Comuni interessati fin da ottobre dalla riduzione dei giorni di recapito e che non hanno aderito al ricorso presentato dall’Anci potrebbero non beneficiare di un eventuale responso favorevole. E tra questi ci sono diciassette paesi delle Valli Belbo, Bormida e Uzzone.

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«Stando a quanto hanno riferito i nostri legali, i Comuni che non hanno presentato ricorso nei mesi scorsi non possono più farlo, mentre sono ancora in tempo quelli interessati dalla seconda fase del progetto», spiega il vicepresidente dell’Anci Piemonte Gianluca Forno, annunciando che nei prossimi giorni sarà convocato un incontro informativo con i Comuni ricorrenti e quelli interessati ad aggiungersi. Forse, però, per chi non ha fatto ricorso in tempo, ci sono ancora speranze. Prosegue Forno: «È probabile che il passaggio dal Tar alla Corte europea rimetta tutto in gioco e che un eventuale esito favorevole al ricorso imponga alle Poste di modificare totalmente il piano, rimettendo tutto in gioco». I tempi per sapere come andrà a finire la battaglia si preannunciano abbastanza lunghi; i legali dell’Anci parlano di circa un anno.

Critiche al piano delle Poste sono arrivate dalla Lega nord, che ha organizzato una protesta a Cuneo e ha presentato, con il consigliere Gianna Gancia, un’interpellanza in Consiglio regionale. «Le responsabilità sono da attribuire al Governo: Poste italiane è una società controllata dal Tesoro, le cui linee strategiche sono definite quindi dall’Esecutivo», ha dichiarato l’ex presidente della Provincia.

A proposito della decisione del Tar il ministro degli affari regionali Enrico Costa parla invece di «percorso corretto, che non esclude la valenza dei tavoli di confronto avviati per garantire continuità e uniformità di servizi».

Nei giorni scorsi il presidente dell’Unione montana alta Langa  Roberto Bodrito, ha scritto una lettera alla direzione delle Poste per segnalare alcuni disservizi per la mancata consegna della corrispondenza alle abitazioni più isolate. Scrive Bodrito: «Il nostro territorio subisce già la riduzione del servizio per la corrispondenza a giorni alterni; quindi non siamo più disposti a tollerare altri tagli verso un’area da sempre considerata marginale e sottodotata di servizi rispetto ai grandi centri urbani».

c.o., f.g.

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