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Anziani: partito il progetto “Argento attivo”

ALBA Quasi un anno di lavoro e poi una grande soddisfazione per il servizio di epidemiologia dell’Asl Cn2 e la sua responsabile Laura Marinaro: il progetto “Argento attivo vivere bene oltre i sessanta”, volto a promuovere la salute e il benessere psico-sociale degli anziani, ha prima ottenuto il finanziamento del Ministero della salute e poi ha preso il via ad Alba, lunedì 6 giugno, con il primo corso di formazione. Scopriamo di cosa si tratta.
In che cosa consiste “Argento attivo”?
«L’obiettivo è la promozione della salute e del benessere degli anziani che vivono al proprio domicilio in condizione di totale o parziale autosufficienza, e di quelli più fragili, assistiti il più delle volte da familiari, volontari e badanti, persone che si prendono cura di loro con affetto e dedizione, importanti figure alle quali ci si riferisce con il termine caregiver. Il programma si articola in diverse attività che mirano, da una parte, a migliorare la qualità dell’assistenza degli anziani a domicilio, attraverso percorsi di formazione e sensibilizzazione rivolti ai caregiver, dall’altra a favorire la partecipazione degli anziani attivi, con percorsi finalizzati all’avvio di iniziative di promozione della salute e della socialità. In un’ottica di inclusione e partecipazione, gli anziani attivi e i caregiver sono identificati come attori strategici di un sistema virtuoso di integrazione e coesione sociale e sono i principali destinatari delle azioni finalizzate alla valorizzazione delle competenze e all’acquisizione di consapevolezza».
Come saranno coinvolti gli anziani attivi?
«Gli anziani diventeranno promotori di salute e benessere nei confronti dei loro coetanei, residenti in aree urbane di piccole o grandi dimensioni, nei quartieri, nei cortili, contesti privilegiati per stabilire legami sociali significativi, con lo scopo di contrastare la frequente condizione di isolamento e marginalità. Le persone anziane, sempre più numerose nel nostro Paese, sono una preziosa risorsa del welfare informale grazie alle importanti attività che svolgono, dall’accudire i nipoti al sostegno offerto alle famiglie, ma purtroppo allo stesso tempo rappresentano una delle categorie più esposte a fenomeni di esclusione sociale e di abbandono».

a.r.

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