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Mostra e convegno dedicati al beato Valfrè

Mostra e convegno dedicati al beato Valfrè

VERDUNO Domenica 12 giugno mostra e convegno sul confessore di Vittorio Amedeo II
Fu il primo, dopo san Filippo Neri, dei padri Filippini a salire all’onore degli altari, nel 1834. Nato a Verduno nel 1629, il beato Sebastiano Valfrè sarà la figura al quale il paese langarolo – grazie all’associazione Verdunissimo e alla biblioteca – dedica una mostra, un convegno e un concerto, domenica 12 giugno. Daniele D’Alessandro, giovane storico con radici verdunesi, spiega: «Il beato Valfrè fu una figura storica importante della sua epoca. È ricordato per essere stato il confessore del duca Vittorio Amedeo II, destinato, a diventare, pochi anni dopo la morte del padre filippino, re di Sicilia e poi di Sardegna. Il sovrano sabaudo gli affidò la direzione spirituale delle figlie e poi dell’intera corte. Già anziano, nel 1706, fu l’anima spirituale della resistenza all’assedio francese», così come Pietro Micca divenne il simbolo dell’eroismo militare. Considerato il precursore dei santi sociali piemontesi, Valfrè fu anche catechista di strada e predicatore, che si occupò delle tante anime della città: dei religiosi, dei poveri, dei carcerati. «Insieme al duca e alla duchessa rammendò la Sindone», ricorda ancora D’Alessandro.

La giornata si aprirà alle 11 nel palazzo comunale, in via Roma con il convegno introdotto dal sindaco Alfonso Brero e dal parroco, don Angelo Franco. Oltre a D’Alessandro, che di Valfrè ha studiato l’epistolario, interverranno: Annarosa Dordoni, “Il beato Sebastiano Valfrè: un uomo di Dio nella storia e oltre la storia”; Laura Facchin, “Sebastiano Valfrè tra arte e architettura”; Daniele Bolognini, “La Virgo Lactans da Savigliano a Verduno: la devozione del Valfrè”.

Seguirà, nel pomeriggio dalle 15.30, una visita al centro storico di Verduno e ai luoghi del Valfrè, tra cui il santuario edificato sulla casa dove nacque. La giornata si concluderà alle 17.30 con il concerto lirico “Due passi nell’opera” a cura del maestro pianista Paolo Grosa, collaboratore del teatro Regio di Torino.

La mostra sarà visitabile dal 12 giugno al 3 luglio nel palazzo comunale: comprende una cinquantina di dipinti (a iniziare dal ritratto conservato a Verduno e attribuito a Margherita Fea) e altri reperti: lettere, santini ottocenteschi, reliquie e altro materiale d’epoca, come la bolla di beatificazione di papa Gregorio XVI.

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