Il Caviot d’argento a Cordero e ai Trelilu

Il Caviot d’argento  a Cordero e ai Trelilu

NEVIGLIE Nell’ambito della manifestazione Goodwine Neviglie, il Comune ha promosso alcune interessanti iniziative. La più significativa è la consegna dei Caviot d’argento, un riconoscimento dedicato a personaggi che si sono contraddistinti per il loro impegno nella valorizzazione del territorio. Il caviot, come ricordato dal sindaco Roberto Sarotto, era un laccio usato per legare i covoni di grano, considerato un vero e proprio rito, un gesto per garantire la sicurezza del raccolto. Oggi a Neviglie viene consegnato a chi, con lavoro e passione, ha contribuito alla crescita e al sostegno del territorio, alla custodia delle tradizioni.

Il primo riconoscimento è stato consegnato a colui che viene definito un “accademico del vino”, l’enologo Armando Cordero, che dal 1949 ha dedicato la sua vita al mondo del vino e la sua grande esperienza lo ha portato a essere uno dei maggiori esperti del settore. Un riconoscimento alla carriera, per aver contribuito a scrivere la storia dell’enologia albese e alla crescita del nostro territorio.

Il secondo caviot è stato consegnato al gruppo dei Trelilu, ai cantastorie che da ventiquattro anni raccontano con ironia e sagacia la società moderna, attraverso la musica e il cabaret. Il riconoscimento è stato conferito per l’importante opera di salvaguardia del dialetto piemontese attraverso la canzone.

Altro momento significativo è stata la rottura del salvadanaio della solidarietà e la consegna da parte del gruppo di bambini del Neviglie green di una somma di duemila euro all’associazione Collina degli elfi. I bambini di Neviglie da alcuni anni coltivano, con l’aiuto di genitori e nonni, un piccolo orto, e oltre a imparare il ciclo della natura, dalla vendita dei prodotti coltivati utilizzano il ricavato per sostenere attività benefiche a favore di altri bambini.

L’ultimo appuntamento della manifestazione è stata la premiazione del concorso di pittura, che ha visto l’assegnazione del primo premio a Gabriele Sandrone, il secondo a Giorgio Bruno, e il terzo a Enrico Palato.

Silvana Fenocchio

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