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Per Romano (M5s) sull’Alba-Asti solo “non risposte” dal Governo

Per Romano (M5s) sull'Asti-Alba solo "non risposte" dal Governo

FERROVIA ALBA-ASTI Il Governo, nella persona del Sottosegretario delegato Umberto Del Basso De Caro, risponde all’interrogazione del deputato pentastellato Paolo Nicolò Romano, in merito alla riattivazione della linea ferroviaria Alba-Asti.

Romano spiega: «La mia domanda molto semplice era rivolta a capire quali iniziative il Governo intendesse intraprendere per sostenere la regione Piemonte nell’immediata riattivazione della linea ferroviaria Alba-Asti e delle altre insistenti nel perimetro dei Paesaggi vitivinicoli del Piemonte delle Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio mondiale Unesco, come l’Alessandria- Nizza Monferrato e la Castagnole delle Lanze-Alba».

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Una risposta che non ha soddisfatto il deputato grillino: «Il Sottosegretario è venuto a dirci che l’acqua se riscaldata diventa calda ossia che “il ripristino della linea comporterebbe l’assunzione dell’onere da parte dello Stato delle risorse per la realizzazione delle opere infrastrutturali e per la loro successiva manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, da trasferire al gestore attraverso gli strumenti dei Contratti di Programma.” Insomma: la scoperta dell’acqua calda. Invece di dirci cosa intendesse fare per la valorizzazione di una importante linea ferroviaria che attraversa siti patrimonio dell’umanità è venuto a raccontarci lo stato in cui versa la ferrovia, ormai dal 2010 in totale stato di abbandono, e quali interventi infrastrutturali occorrono per il ripristino della galleria Ghersi. Tutte cose note e arcinote».

«Non si riescono a trovare 12 milioni di euro per rendere agibile la galleria Ghersi  quando si pagano milioni di euro per acquistare quote di Co2 da altri Paesi per regolarizzare la nostra posizione in merito ai livelli di emissione consentiti dal protocollo di Kyoto che proprio incentivando il trasporto ferroviario potremmo evitare di pagare. Per non parlare dei miliardi di euro che il Governo spende in progetti faraonici e di inutili, come l’Alta velocità del terzo valico considerata inutile dalle stesse ferrovie dello Stato, mentre si lasciano morire linee ferroviarie storiche le cui riattivazioni rappresenterebbero un importante volano economico per questi territori segnati duramente dalla crisi» conclude Paolo Nicolò Romano.

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