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L’intervista a Carlo Ferrario”Ho segnato 32 gol per mio suocero, il mio più grande tifoso”

L'intervista a Carlo Ferrario"Ho segnato 32 gol per mio suocero, il mio più grande tifoso"

BRA 32 gol in 35 partite nel Bra. Dalla serie A ai nove gironi di serie D, 280 squadre, 7 mila giocatori, ma dopo il Pipita Higuain (36 reti in 35 presenze), c’è lui: Carlo Emanuele Ferrario. Come l’argentino anche il comasco (nativo di Porlezza) ha appena lasciato la squadra in cui ha giocato nella stagione migliore della carriera, ma dagli ex tifosi ha ricevuto solo attestati di stima e in bocca al lupo. Con quel sorriso e la disponibilità che l’hanno fatto entrare nel cuore dei tifosi giallorossi ancora più  dei gol segnati, Carlo Emanuele Ferrario si racconta a Gazzetta e svela per la prima volta a un giornale il suo segreto: un tifoso speciale, al suo fianco in ogni partita.

La nostra intervista esclusiva:

Carlo, 32 gol in 35 partite, adesso ci credi?

Sinceramente non ancora, è stata una stagione straordinaria.

Proprio all’alba dei 30 anni

Finalmente sono diventato grande, sono maturato e ho dimostrato il mio valore anche a chi mi riteneva ormai un giocatore avviato verso la fine della carriera.

Una carriera cominciata con grandi aspettative nel settore giovanile del Milan, poi cosa è successo?

Ho proseguito a Lecco (C2), Varese (C2), Prato (C2), Monza (I div. Lega PRO), Cuneo (I div. Lega pro), Bra (II div. Lega pro), Torres (II div. Lega pro).

Poi la serie D, hai pensato che fosse finita?

Quando due anni fa mi son trovato a ottobre senza squadra. Quello è stato il momento più duro della mia carriera e della mia vita, con un figlio di 6 anni e una moglie a carico.

Come ne sei uscito?

Sono ripartito dalla serie D, una categoria dove non ero mai sceso e in cui non volevo scendere. Mi mancava troppo il calcio e dovevo mettere la cena in tavola. Oggi a distanza di due anni penso sia stato un bene.

E lo pensa anche chi nella stagione di Lega Pro 2013-2014 ti conobbe a Bra come un buon giocatore e ti ha ritrovato tre anni dopo, uomo.

Questo è uno dei complimenti più belli che mi si possa fare. Allora ero ancora un calciatore che pensava di dover giocare per diritto in Lega Pro, stavo bene fisicamente. Mancava la testa e per un calciatore la testa è tutto.

Quale è stato il momento di svolta?

Confesso una cosa che non ho mai rivelato a giornali o tv. Come spesso capita è una tragedia a farti capire chi sei e quanto vali. Nel mio caso è stata la perdita di mio suocero Roberto, il mio più grande tifoso. Dopo un periodo quasi di depressione ho capito che dovevo risollevarmi, dovevo farlo per lui, per sua figlia, per suo nipote e per me stesso.

E’ nato in questo modo il Carlo Ferrario che si è fatto voler bene a Bra?

Ho fatto un percorso, ho riscoperto la fede e la forza che può derivare dal credere in qualcosa più grande di me. Credere che a ogni partita ci possa essere in prima fila mio suocero a fare il tifo. Sono cambiato, non ho più la frenesia che avevo prima e penso si sia visto.

Si è visto eccome tenendo conto che nella tua migliore stagione avevi segnato 11 gol. Proprio in quel Monza per cui hai recentemente firmato. Non volevi scendere in D eppure hai deciso di rimanerci. Nonostante l’interessamento di molte squadre di Lega Pro e addirittura di serie B, perché?

Un tempo non l’avrei fatto. Ho ricevuto molte offerte dalla Lega Pro, ma nessuno ha dimostrato di voler puntare veramente su di me. Era solo un interessamento nei confronti del capocannoniere di serie D, con la prospettiva magari di fargli fare il rincalzo. Per questo ho scelto Monza una società seria e sana con un progetto ambizioso e la voglia di puntare sul sottoscritto.

Quanti gol farai quest’anno?

Non lo so e non voglio saperlo, ho iniziato a segnare 32 reti in un anno proprio perché ho smesso di vivere il gol come un’ossessione (ride).

Sai che i tifosi del Bra faranno tutti il tifo per te?

Lo so, ho ricevuto dai tifosi e dalla società un sostegno totale che fortunatamente ho saputo ripagare a suon di gol. Spero anche dal punto di vista umano. Li porterò nel mio cuore con il ricordo di una stagione indimenticabile e non smetterò mai di voler bene a questa squadra e a questa città.

Marcello Pasquero

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