Dieta mediterranea per i bambini

Come la storia ha influito sul cibo e sullo stile di vita

ALIMENTAZIONE  La dieta mediterranea rappresenta un investimento precoce sullo stato di salute in età adulta: è questo il messaggio del progetto dell’Università e della Scuola di medicina di Torino, intitolato “Take care of children. Prendersi cura dei bambini. Dieta mediterranea nei primi 1.000 giorni di vita”: si tratta di una summer school rivolta a chi si occupa della salute del bambino e della sua famiglia, in programma il 16, 17 e 18 settembre ad Alba e il 12 e 13 novembre a Imperia.

L’educazione verso la scelta degli alimenti caratteristici della dieta mediterranea dipende anche dalle esperienze vissute dal bambino attraverso i sapori percepiti in gravidanza e in allattamento.

C’è di più: «La dieta mediterranea, oggi patrimonio dell’Unesco, è stata per molti millenni un’abitudine quotidiana per le persone che hanno vissuto nel bacino del Mediterraneo. Oggi è riconosciuta la sua associazione con una maggiore longevità e con la riduzione del rischio di sviluppare malattie croniche tra cui cancro, obesità, sindrome metabolica, malattie cardiovascolari e Alzheimer», spiega il pediatra nutrizionista ligure Gianfranco Trapani, fra i responsabili scientifici del corso.

«Anche se queste patologie sembrano lontane dalla gravidanza e dall’età pediatrica sono influenzate dall’alimentazione e dallo stile di vita materno già durante la gestazione. Negli ultimi anni è emerso come una corretta nutrizione e crescita durante i “primi 1.000 giorni di vita”, dal concepimento alla fine del secondo anno di età, possano condizionare lo stato di salute a breve e soprattutto a lungo termine», aggiunge Trapani.

a.r.

Gli italiani dovrebbero seguirla di più

I dati di uno studio multicentrico appena concluso verranno presentati al convegno di Alba. «Mostrano in Italia una insoddisfacente adesione alla dieta mediterranea. Fare formazione su questi temi costituisce il migliore investimento a favore della qualità di vita e della salute dei futuri adulti», spiega il pediatra Gianfranco Trapani.

La finalità della summer school è quella di fornire ai sanitari le conoscenze  su alcuni aspetti peculiari della dieta mediterranea, quali il suo valore nelle fasi iniziali della vita e il ruolo di un componente essenziale, l’olio di oliva extravergine di qualità.

Interverranno esperti provenienti da tutta Italia, che con la loro esperienza approfondiranno<QA0>
aspetti e motivazioni.

a.r.

L’esperto consiglia
Gianfranco Trapani, pediatra, nutrizionista, e scrittore

Dieta mediterranea per i bambini
Gianfranco Trapani, il pediatra che sarà fra i relatori del corso sull’alimetnazione dei bambini ospitato dalla Banca d’Alba, fornisce alcuni consigli sull’alimentazione dei bambini e più in generale sul benessere della famiglia e gli stili di vita e li divulga anche tramite il suo sito Internet trapanigianfranco.it.
La più recente pubblicazione del pediatra è il libro uscito a febbraio di quest’anno (edizioni Mondadori), intitolato proprio La dieta dei primi 1.000 giorni.

Ecco alcune brevi informazioni su come insegnare la dieta mediterranea ai più piccoli: seguire tale regime alimentare significa assumere un apporto di proteine animali ridotto, cioè massimo due volte a settimana ma di alta qualità e assumere olio extravergine di oliva, di alta qualità, a tutti i pasti.

Altro consiglio è quello di iniziare lo svezzamento con brodi di verdura anziché con la frutta, educando il bambino al suo gusto fin dall’inizio: la verdura contiene meno zucchero rispetto alla frutta ed è quindi preferibile; va comunque tenuto conto che l’eccesso di fibre può rendere stitico il bambino e può ridurre l’assimilazione di calcio, ferro, vitamine. «La verdura non deve costituire l’intero pasto. In genere consiglio un pasto con proteine animali – carne, pesce, latte, uova, formaggi – e uno con proteine vegetali, cioè cereali, legumi, verdure», spiega il pediatra. «È bene mangiare tutti insieme, bambini compresi, e far sì che la famiglia mangi le stesse cose».

a.r.

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