Miroglio: 250 dipendenti in ansia per il lavoro

Miroglio: 250 dipendenti in ansia per il lavoro

ALBA Una data –quella di lunedì 26 settembre – che potrebbe rivelarsi decisiva per capire quale sarà il futuro dei 250 dipendenti della Miroglio textile di Govone. I vertici del gruppo tessile e i rappresentanti dei sindacati di base –Cgil, Cisl e Uil – si riuniranno per discutere le priorità del polo roerino, da tempo al centro di una riorganizzazione del personale.

A parlare sono alcuni dipendenti: negli ultimi giorni sono stati convocati con una lettera che li ha gettati nello sconforto. «Siamo stati divisi in gruppi di circa trenta persone e siamo stati chiamati a partecipare a un colloquio», spiega M., che aggiunge: «Partendo dai dipendenti con più di 50 anni, abbiamo incontrato il direttore del personale, Mauro Pelassa, e due rappresentanti dell’agenzia di outplacement Intoo: ci hanno illustrato i servizi nell’ambito della ricollocazione lavorativa e le possibilità che potremmo avere al di fuori del gruppo Miroglio».

Il colloquio ha scosso gli animi delle maestranze Miroglio, che si ritrovano di fronte al timore di perdere il lavoro: «Dal 2012 per la maggior parte degli addetti di Govone si era aperta la cassa integrazione ordinaria e, dal 2014, quella straordinaria: un incubo senza fine», aggiunge un altro operaio.

Scaduti i due anni, all’inizio del 2016, per molti l’ultima ratio fu il contratto di solidarietà, che si concluderà a dicembre di quest’anno.

«Negli incontri ci è stato confermato che l’azienda è pronta a nuovi licenziamenti: ci hanno suggerito di intraprendere un percorso con l’agenzia per l’inserimento nel mondo del lavoro», racconta C. che, preoccupato, aggiunge: «Hanno sottolineato la necessità di ridurre drasticamente il personale e che, alla fine del 2016, potrebbero esserci 90 esuberi a Govone e 30 a Castagnole».

Alessia M. Alloesio

L’azienda: «Per ora nulla di deciso»

Dopo aver raccolto le voci dei dipendenti abbiamo sentito il gruppo Miroglio. L’azienda inserisce il momento nel più ampio quadro internazionale, tranquillizzando i lavoratori. L’esito dell’incontro del 26 sarà a questo punto determinante.

IL CONTESTO. «Il settore tessile italiano sta registrando nel 2016 un significativo calo di fatturato che si ripercuote inevitabilmente anche sulle performance di Miroglio textile», spiegano dal gruppo di via Santa Barbara. «Tale contesto era già intuibile alla fine del 2015: per questa ragione, cautelativamente, l’azienda ha attivato contromisure, destinate a tutelare il più possibile l’occupazione».

SOLIDARIETÀ. «Attraverso il contratto di solidarietà – valido per lo stabilimento di Govone per tutto il 2016 – la riduzione delle ore lavorate è stata “spalmata” sulla complessità delle maestranze, in modo da contenere il disagio per i lavoratori», prosegue l’azienda. «Nei mesi scorsi la società ha inoltre attivato un progetto di outplacement. Si tratta di una misura cautelativa messa a disposizione di quei lavoratori che eventualmente fossero interessati a opportunità di ricollocamento. È uno degli strumenti riconducibili alle politiche attive del lavoro atte a prevenire criticità occupazionali, cercando soluzioni in anticipo».

L’INCONTRO. «Il 26 settembre l’azienda incontrerà le parti sociali per fare il punto della situazione. Per quanto riguarda il futuro, nulla è stato ancora definito e molto dipenderà dai segnali che giungeranno dal mercato da qui a fine anno. L’azienda conferma tuttavia il massimo impegno a supporto del business e la disponibilità ad adottare tutte le contromisure utili a superare la difficile congiuntura».

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