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Al premio Bottari Lattes Grinzane vince Joachim Meyerhoff

Al premio Bottari Lattes Grinzane vince Joachim Meyerhoff
Da sinistra: Robert Seethaler, Hakan Günday, Amos Oz, Caterina Bottari Lattes, Emilio Jona e Joachim Meyerhoff.

CERIMONIA Sabato 15 ottobre al castello ha brillato la stella di Amos Oz
È lo scrittore tedesco Joachim Meyerhoff, con Quando tutto tornerà a essere come non è mai stato (Marsilio) il prescelto dalla giuria scolastica per la sezione Il germoglio del premio Bottari Lattes Grinzane. Tutto è successo sabato scorso a Grinzane. L’ultima parola, come accennato, è toccata ai 239 studenti di 15 scuole superiori – tra queste il liceo Leonardo Cocito di Alba – più il liceo italiano di Parigi. Tra i finalisti scelti dalla giuria tecnica i giovani hanno preferito la storia dello scrittore tedesco, e attore al Burgtheater di Vienna, che racconta il percorso di un bambino che vive in un ospedale psichiatrico di cui il padre è direttore, alle opere del viennese Robert Seethaler, dell’italiano Emilio Jona e del turco Hakan Günday.

La sesta edizione del riconoscimento creato da Caterina Bottari Lattes sulle ceneri del vecchio Grinzane si è distinta per il taglio leggero, intervallato dai filmati in musica usati per la presentazione dei libri e la consegna dei premi da parte dei giovani giurati, tutti rigorosamente in nero e composti. Alla cerimonia è mancato Kamel Daoud, autore del romanzo Il caso Meursault, assenza che è stata annunciata con rammarico da Adolfo Ivaldi, presidente del premio.

Il protagonista della giornata è stato comunque lo scrittore israeliano Amos Oz, scelto dalla giuria tecnica presieduta da Gian Luigi Beccaria per la sezione La quercia, dedicata a Mario Lattes. «Non resta che tradurre questo successo in uno stimolo per lavorare all’edizione del prossimo anno», ha commentato Ivaldi.

Sul numero di Gazzetta in edicola, l’intervista esclusiva ad Amos Oz, raggiunto mentre si trovava ospite del Giardino da Felicin a Monforte.
Francesca Gerbi

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