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Inaugurata la mostra FuTurBalla in fondazione Ferrero

Inaugurata la mostra FuTurBalla in fondazione Ferrero 6

ALBA Sarà aperta fino al 27 febbraio nella fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero di Alba la mostra FuTurBalla. La retrospettiva, a cura di Ester Coen, presenta le opere di Giacomo Balla pittore, scultore e scenografo nato a Torino il 18 luglio 1871 e morto a Roma il 1º marzo 1958. L’evento è stato inaugurato venerdì 28 ottobre.

Il sindaco Maurizio Marello, per l’occasione ha ripreso la definizione della funzione delle mostre d’arte ascoltata in tv pochi gironi prima:  «Le mostre sottraggono l’arte ai musei, alle case dei collezionisti, agli atelier degli artisti e la rendono accessibile a tutti. Credo sia l’operazione che la fondazione Ferrero ha saputo fare in questa città, importante ma piccola, che per mesi è invasa da persone arrivate da tutta Italia e dall’estero per vedere opere straordinarie. Per questo, a nome della città, ringrazio la Fondazione e la sua presidente Maria Franca Fissolo Ferrero. Per noi di Alba questa esperienza culturale è stata importante. Noi siamo noti per il tartufo, per il vino ma solo recentemente siamo attenti alla vitalità culturale della città. Quest’anno da ottobre a febbraio 2017 ci saranno 17 mostre da visitare ad Alba. Vuol dire  che da vent’anni a questa parte avete gettato un seme importante che tutti insieme abbiamo cercato di cogliere e questo seme contribuisce a farci crescere culturalmente. L’arte è qualcosa che può aiutarci a vivere meglio ed in modo più solidale e umano».

La mostra si chiama Fu Tur Balla; è divisa in tre momenti

La curatrice Ester Coen è tra i massimi esperti internazionali di futurismo e di metafisica, nonché di arte italiana della prima metà del ‘900: «La mostra si chiama Fu Tur Balla, cioè è divisa in tre momenti. C’è un primo Balla molto vicino alla dimensione sociale e  alla missione umanitaria della fondazione Ferrero con opere dedicate al tema del lavoro, degli emarginati, delle persone escluse dalla società. Poi c’è il taglio fotografico, il segno netto delle prospettive che danno un’introduzione al momento successivo, al tema della luce già implicito nelle prime opere dove ci sono contrapposizioni tra chiari e scuri. Nella seconda fase, Balla sviluppa l’analisi sul senso della luce attraverso la composizione cromatica nella tavolozza sempre legata alla natura, con toni propri della natura. Il terzo momento è lo sviluppo dell’energia che si propaga nello spazio attraverso la dilatazione di spazi e tempi, sia con la scomposizione astratta dei colori, sia attraverso il dinamismo dinamico della velocità delle automobili».

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