Nocciole: non svilire la qualità

Nocciole: incontro su denominazione e sul caso-fascette

CORILICOLTURA Si è conclusa con un convegno sulla gestione tecnica e il miglioramento qualitativo del noccioleto la trentaquattresima Fiera città della nocciola organizzata dal Comune di Castellero, nell’Astigiano. Da Flavio Repetto, proprietario di Novi-Elah-Dufour, l’azienda con cui la Coldiretti astigiana ha stipulato nei mesi scorsi un accordo per il ritiro delle nocciole è venuto un forte invito a tutelare sempre la qualità della Tonda gentile. «La sola Novi ha acquistato 40mila quintali di Tonda gentile, ma in tutto il Piemonte non si è mai avanzato un chilo di nocciole. Fondamentale è però mantenere la qualità al più alto livello, anche a tutela della nostra salute», ha detto Repetto.

Nocciole: non svilire la qualità
La commissione che ha esaminato i 102 campioni di nocciole presentati alla fiera di Castellero

Paolo Lambertini, tecnico della Syngenta, ha illustrato le modalità di difesa del nocciolo, insidiato da batteri, funghi e fitofarmaci, oltre che da una nuova varietà di cimici: «Il nocciolo produce in media 25 quintali per ettaro, ma ogni trattamento va calibrato sulla zona di impianto e sui mezzi a disposizione: il 50% dell’efficacia del trattamento dipende da questi fattori».

Le caratteristiche delle nocciole nella filiera agroalimentare sono state affrontate da Alberto Pansecchi, che ha sottolineato come la qualità del prodotto dipenda anche dal luogo di produzione, in collina o in pianura: «L’80% della produzione mondiale va all’industria, il 15 alla pasticceria e il 5% al consumo diretto. Non si deve cedere alle proposte dei vivaisti che offrono piantine di caratteristiche diverse, perché si svilirebbe la qualità complessiva».

Il direttore della Coldiretti di Asti, Antonio Ciotta, ha invece ricordato le tappe dell’accordo stipulato con Novi-Elah-Dufour, che in questi mesi ha assorbito 5mila quintali di nocciole (3mila dalla provincia di Alessandria e 2mila da quella di Asti) a un prezzo molto soddisfacente per i produttori. Repetto ha poi premiato tre corilicoltori: Alessandro Balliano (di Portacomaro), Gianpiero Maiocco (Scurzolengo) e Luciano Musso (Settime).

Infine, l’europarlamentare Alberto Cirio ha rilanciato l’ipotesi di arrivare, anche per la nocciola, alla creazione di una Dop per il prodotto di Langhe, Roero e Monferrato in modo da tutelarne la qualità.

Da tempo si parla dell’aumento (secondo alcuni, eccessivo) degli impianti di noccioleti in Piemonte. Una conferma di questa tendenza arriva dal sito www.nocciolare.it, che nei giorni scorsi parlava di nuovi impianti in Val di Susa, tra Bussoleno, Borgone e Mattie, per un totale di circa 1.500 piante destinate alla produzione di nocciole Piemonte Igp grazie a un progetto che ha coinvolto anche Ascopiemonte e un vivaista di Villarfocchiardo (Torino).

Per quanto riguarda i prezzi, gli ultimi aggiornamenti delle Camere di commercio parlano di 408-419 euro al quintale nell’Astigiano e 416 nel Cuneese. Dando un’occhiata all’estero, le ultime quotazioni turche registrano una lieve flessione dei prezzi, che la scorsa settimana andavano da 331 a 397 euro al quintale.

 

Banner Gazzetta d'Alba