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Al via le coop per recuperare i terreni incolti

Per recuperare i terreni incolti è meglio associarsi

AGRICOLTURA La Regione ha approvato la legge sull’associazionismo fondiario. A questo argomento era stato dedicato nelle scorse settimane un convegno organizzato a Bossolasco dal Gal Langhe Roero leader e dall’unione montana Alta Langa. All’incontro era intervenuto anche l’assessore regionale alla montagna Alberto Valmaggia, annunciando l’imminente approvazione della legge regionale, avvenuta la scorsa settimana in sede legislativa dalla Commissione attività produttive, montagna e turismo. In Piemonte, le Asfo (Associazioni fondiarie) già attive sono una quindicina. Cinque si trovano in provincia di Cuneo: a Briga Alta, Montemale, Ostana, Stroppo e Macra.

Il provvedimento ha l’obiettivo di favorire la ricucitura e il recupero dei tanti terreni frazionati e incolti presenti nelle zone montane o collinari per renderli nuovamente produttivi. In che modo? I proprietari degli appezzamenti li conferiscono all’associazione, che elabora un piano di gestione e li affitta a un fruitore che può essere un socio, un gruppo di soci o un esterno. L’associazione deve investire gli utili nel miglioramento tecnico delle aree rimesse insieme. I proprietari non utilizzatori del fondo hanno un duplice vantaggio: mantengono la proprietà dell’area resa disponibile anche per gli eredi e ottengono una valorizzazione di terreni prima abbandonati.

Sottolinea l’assessore Valmaggia: «Attraverso questa legge intendiamo contrastare l’abbandono delle aree montane e collinari avvenuto nei decenni passati. Un fenomeno che ha portato al loro progressivo spopolamento con conseguenze drammatiche anche dal punto di vista paesaggistico e del dissesto idrogeologico. La strada intrapresa vuole costituire una grande opportunità di sviluppo e di occupazione per le zone considerate marginali».

Alle Associazioni fondiarie viene riconosciuto fino all’80% della spesa sostenuta per costituirle, mentre i proprietari i delle aree riceveranno l’importo una tantum di 500 euro per ogni ettaro concesso di superficie utilizzabile, a condizione che lo mantengano disponibile per almeno 15 anni. In quest’ottica la Regione ha stanziato 300mila euro per ogni anno dal 2016 al 2018. Inoltre, il comitato di sorveglianza sul Programma di sviluppo rurale (Psr) ha deciso di approvare la modifica al Psr, riservando una misura alle Associazioni fondiarie con, al momento, un importo complessivo stanziato di 950mila euro. I bandi si apriranno nella seconda metà del 2017.

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