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Legambiente: il 46% delle scuole piemontesi necessita di manutenzione urgente

Legambiente: il 46% delle scuole piemontesi necessita di manutenzioni urgenti

SCUOLA Il 46,3% degli edifici scolastici del Piemonte necessita di interventi di manutenzione urgente nonostante nel 61,3% delle scuole si siano realizzati interventi negli ultimi 5 anni.

Sono questi i primi dati che balzano all’occhio analizzando il diciassettesimo rapporto “Ecosistema Scuola” di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica che stila una graduatoria dei capoluoghi di provincia più virtuosi sul fronte delle strutture e dei servizi scolastici della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

Su 43.072 scuole in Italia solo il 9,2% degli interventi ha inciso nel migliorare la sicurezza degli edifici, in particolare, sono 382 gli interventi di adeguamento sismico, 1960 quelli di efficientamento energetico, 423 quelli per l’installazione di rinnovabili realizzati, e infine, 1216 i Mutui Bei che tra gli interventi ammissibili prevedono anche l’adeguamento alle norme antisismiche e l’efficientamento energetico.

Nonostante i finanziamenti, gli edifici scolastici italiani rischiano di rimanere insicuri e di continuare a spendere ogni anno 1,3 miliardi di euro per l’energia. Per molti Comuni, infatti, i bandi rimangono inaccessibili e i progetti più urgenti di messa in sicurezza e riqualificazione energetica non partono.

Graduatoria Piemonte

Tutte le città piemontesi partecipano all’indagine di Legambiente piazzandosi tra le prime cinquanta in graduatoria: Verbania e Biella nella top ten al 9º e 10º posto, Torino 16º prima tra le grandi città, Asti 27º, Cuneo 36º, Alessandria 37º, Vercelli 46º, Novara 47º.

Vetusto il patrimonio immobiliare degli edifici scolastici del Piemonte: il 76,1% degli edifici è stato costruito prima della legge antisismica del 1974 con destinazione d’uso non solo come scuole (81,6%), ma anche alcuni edifici storici (16,7%), abitazioni (0,9%) e caserme (0,2%). Solo lo 0,4% è stato costruito secondo i criteri della bioedilizia e l’1,2% con criteri antisismici. Il 2,4% degli edifici ha avuto la verifica di vulnerabilità sismica a fronte del 31% della media nazionale, un dato che si accompagna a quello relativo alla percentuale di edifici che hanno bisogno di manutenzione urgente che sono ancora il 46,3% a fronte del 39,4% della media nazionale.

Solo nel 6,2% degli edifici sono state effettuate le indagini diagnostiche dei solai, mentre solo il 2,5% ha avuto interventi di messa in sicurezza.

Il 61,3% delle scuole piemontesi (ben al di sopra della media nazionale che è del 46%) ha goduto negli ultimi anni di interventi di manutenzione straordinaria: 25.442 euro di media per singolo edificio nel 2015 e negli ultimi 5 anni 27.198 euro. Torino e Novara sono le amministrazioni che hanno investito di più. Buona è la situazione delle certificazioni cui sono dotate le scuole: collaudo statico (57,6%), idoneità statica (52,7%), agibilità (73,3%) e quella igienco-sanitaria (86,4%), più bassa rimane la percentuale della certificazione di prevenzione incendi, il 28,5% a fronte del 42% della media nazionale.

Passando in rassegna anche i servizi e le buone pratiche delle scuole piemontesi si scopre che il 6,4% dei plessi è servito dal pedibus, l’89,2% ha mense in cui sono serviti pasti bio e prodotti a qualità controllata, l’83,3% delle mense privilegia prodotti a km0, il 76,7% delle scuole utilizza fonti di illuminazione a basso consumo, mentre invece risulta scarso l’utilizzo di fonti rinnovabili fermo al 7,9%.

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