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Addio a Battista Cornaglia, ristoratore e cultore della lingua piemontese

Addio a Battista Cornaglia, ristoratore e cultore della lingua piemontese

ALBA Nemmeno il suo sorriso contagioso è riuscito a sconfiggere un male troppo grande. Battista Cornaglia lascia moglie e tre figli. Ristoratore, musicista, poeta, cantore, cultore delle tradizioni e della lingua piemontese, Cornaglia era da tempo malato. 

Dal 1988 al 2000 era stato in Africa per lavoro per ritornare nel nuovo millennio nelle Langhe con un progetto. Battista e la moglie Alessandra iniziarono il restauro di un gruppo di case molto antiche, su una collina della città di Alba, che dal 1500 al 1950 furono abitate dalla nobile famiglia Scaparone, e che vennero progressivamente abbandonate fino allo stato di rudere inabitabile e pericolante del 1999. Nasceva così “Casa Scaparone” ristrutturando un borgo decadente, arredando le camere con oggetti di recupero e proponendo una cucina il più vicino possibile alla tradizione piemontese.

Da gennaio 2014 Casa Scaparone diventa il primo ristorante di Langhe e Roero a proporre un menù vegano dall’antipasto al dolce.

Studioso della tradizione culinaria piemontese Cornaglia aveva sviluppato grandi conoscenze nel campo dei cereali, ma anche delle erbe. Ultima iniziativa nata dall’intraprendenza di Cornaglia: “Urtica” una manifestazione agri-culturale, perché incentrata sul rapporto tra uomo e mondo vegetale selvatico con l’obiettivo di far riscoprire la conoscenza delle piante spontanee commestibili e dei loro possibili impieghi in cucina.

Cornaglia era anche l’inventore di slogan esilaranti come il celeberrimo “Guida poco che devi bere” che fece discutere  e sorridere l’Italia intera.

Marcello Pasquero

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