GIUDICE DI PACE Una notizia ufficiosa che porta il sereno sull’ex tribunale di Alba e fa tirare un sospiro di sollievo ai 12 comuni (con capofila Bra) che hanno rinunciato al giudice di pace per i costi troppo onerosi del servizio.
Due le correnti di pensiero
Nei mesi scorsi sulla questione si erano espressi i principi del foro astigiano (e fino a ieri albesi), tra chi come l’avvocato Giancarlo Bongioanni sosteneva che si stesse preparando l’ennesimo scippo al tribunale albese trasferendo le funzioni del giudice di pace di Bra ad Asti e chi come Roberto Ponzio pensava che senza dubbio la conclusione avrebbe arriso alla città del Tartufo.
La firma sul decreto è arrivata nella giornata di mercoledì 21 dicembre. Il primo grande e fondamentale passo è stato fatto. Si attendono ora i giudizi della Corte dei conti e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale che dovrebbero arrivare entro una decina di giorni.
Con l’ufficialità dello spostamento e con l’introduzione da maggio 2017 del giudice ordinario di pace con funzioni allargate l’ex palazzo di giustizia albese riacquisterà almeno un 50% delle competenze che aveva prima della soppressione. L’ex tribunale potrà così tornare a vivere.
«In attesa dell’ufficialità sento di ribadire come la sede di Alba fosse quella naturale per il Giudice di Pace di Bra», spiega l’avvocato Roberto Ponzio che aggiunge: «Superato lo scoramento per aver perso il tribunale di Alba che era il quarto per mole di lavoro del Piemonte, con due milioni di euro l’anno di ricavi e serviva un numero di abitanti superiore a quello dei tribunali di Asti o Cuneo, la filosofia deve essere quella di ripartire a costruire dalle macerie tentando di ritornare a fare vivere il tribunale. Acquisire le funzioni del Giudice di pace di Bra e l’allargamento delle competenze del Giudice ordinario di pace va in questa direzione».
Marcello Pasquero