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Il cardinale Baldisseri suona per l’Emporio solidale di Alba

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Il cardinale Lorenzo Baldisseri al pianoforte

INTERVISTA
Mons. Baldisseri in concerto sabato 3 dicembre alle 21 in San Domenico
Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, sabato 3 dicembre (alle ore 21) nella chiesa di San Domenico terrà il concerto organizzato per celebrare l’apertura dell’Emporio solidale, il negozio al servizio delle fasce deboli della popolazione. Il repertorio sarà il più vario, con brani, tra gli altri, di Caccino, Mozart, Chopin, Puccini, Debussy, Piazzolla.

Eminenza, ci racconti qualcosa sulla “fiamma originaria” che ha alimentato la sua passione per la musica.
«Da ragazzo avevo una bella “voce bianca” e cantavo in chiesa e in altre occasioni. In Seminario sono diventato il maestro del coro e mi fu messo a disposizione, sin da 12 anni, il pianoforte come strumento principale piuttosto che l’organo. In famiglia mio padre suonava un po’ la chitarra e mio fratello sacerdote è pure musicista».

È possibile conciliare gli impegni istituzionali con l’arte?
«Come sacerdote, diplomatico della Santa Sede e pastore mi sono impegnato al meglio per esercitare il ministero, ma debbo dire che per me è stata sempre una sfida dedicarmi anche alla musica, la mia passione. Trovare tempo, conciliare le varie attività, è stato un costante esercizio sin dal Seminario e durante gli studi a Roma per i gradi accademici. Nel servizio diplomatico in 4 continenti e per ben 39 anni fuori d’Italia, ho cercato sempre di organizzarmi anche in trasferta per avere quello spazio necessario all’“allenamento” di cui lei parla, e non solo per continuare a studiare, ma anche ad allargare il repertorio pianistico. Devo aggiungere che la musica ha contribuito molto al successo della mia missione diplomatica e pastorale. Potrei ricordare per esempio la stipulazione dell’Accordo tra Santa Sede e Brasile, che è avvenuto anche per vari incontri “pianistici” in Nunziatura che hanno facilitato relazioni, conversazioni e livello di fiducia tra le parti. Nei grandi eventi nelle diocesi o in altre istituzioni vi è stato sempre uno spazio per la musica pianistica».

Parliamo del mondo circostante. Quale il suo pensiero sulla società che ci troviamo, oggi, ad abitare?
«Il Santo Padre ripete spesso che i poveri sono “la carne di Cristo”. Non c’è dubbio che la società di oggi deve far fronte al fenomeno mondiale della povertà, che si manifesta nella fame, nelle migrazioni, negli sfollati e rifugiati. Il Papa ha posto in primo piano questa esigenza, che sembra smuovere le coscienze e anche i responsabili della cosa pubblica a livello mondiale. Come Chiesa abbiamo nel Dna la cura dei poveri, e ogni iniziativa a riguardo è benvenuta, anzi rappresenta una missione prioritaria. I giovani nelle varie fasce d’età sono i più penalizzati e occorre aiutarli a scoprire i valori della vita, della condivisione e dell’amore. C’è tanta povertà in questo senso».

Sabato sarà ad Alba. Qualche sensazione particolare?

«Desidero anch’io portare la mia goccia d’acqua nell’immenso mare delle necessità e mi congratulo con la diocesi di Alba e con l’Emporio solidale Caritas per le attività realizzate in questo campo, oltre che per l’organizzazione dell’evento».
Marco Giuliano

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