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Caveman, al teatro Busca di Alba si parla di uomini e donne

Carmen Consoli ad Alba per Attraverso festival

INTERVISTA
Maurizio Colombi porta al Sociale il celebre monologo
Per la rassegna “Risate a teatro” arriva al Giorgio Busca, sabato 14 gennaio (alle 21) lo spettacolo Caveman, scritto da Rob Becker: uno tra i monologhi più famosi al mondo dedicati al rapporto uomo-donna. Attore, cantante lirico, autore e regista, Maurizio Colombi – che ne ha curato questa versione italiana, ha scritto e diretto 38 produzioni tra commedie, opere e musical. È stato direttore artistico delle Olimpiadi invernali di Torino.
Caveman è ormai leggenda. Perché questo successo?
«A Milano abbiamo totalizzato oltre 50mila spettatori negli ultimi quattro anni e continuiamo a girare l’Italia. Durante il monologo comico riflettiamo sulla condizione dell’uomo e della donna, sul loro rapporto fatto di diversità e similitudini. Credo che le persone si rispecchino in queste dinamiche. Le coppie che vanno d’accordo scoprono una nuova intimità e le coppie in crisi trovano ispirazione per escogitare nuovi modi di appianare i conflitti. Sono contento di portare ad Alba lo spettacolo. Quando ero piccolo accompagnavo in città mio padre, che aveva un banco del pesce. Sono affezionato alle Langhe».
Come riesce ad affascinare il pubblico parlando di dinamiche tanto delicate?
«Non è semplice. Al Sud per esempio – dove esistono dinamiche più conservatrici – la situazione è delicata. Bisogna misurare bene le parole. Il pubblico piemontese è invece tra i più reattivi. Durante lo spettacolo utilizzo molti giochi, dialogo col pubblico. Gli uomini riescono a fare esercizi e sequenze relazionali in cui le donne risultano più impacciate, e viceversa. Ognuno scopre i propri limiti e risorse. Le persone si identificano talmente nelle forze e debolezze rappresentate che, una volta a casa, ricevo molte mail di richiesta di aiuto da parte delle coppie. Forse mi hanno scambiato per un prete, o uno psicologo! Scherzi a parte, credo che la comicità possa incarnare uno strumento potente di conoscenza di sé stessi».

Com’è cambiato il rapporto uomo-donna negli ultimi anni?
«In modo drastico. La donna ha più forza, l’uomo perde la propria funzione protettiva. Non è più il forte leader domestico. Mostra maggiori vulnerabilità e fragilità, e per questo diventa anche più amabile come figura. Stiamo assistendo a cambiamenti radicali: sono curioso di scoprire come la situazione si evolverà».

m.v.

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