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Due mesi dopo l’alluvione del Tanaro il ministro Costa fa il punto della situazione

Consiglio provinciale d’urgenza per valutare i danni dell’alluvione

ALLUVIONE A quasi due mesi dall’alluvione del 24 novembre scorso, è tempo di quantificare in modo definitivo i danni, per poi intervenire con un piano dettagliato e con ulteriori stanziamenti. Così in questi giorni Enrico Costa, ministro per gli affari regionali e per le autonomie, è ritornato in Valle Tanaro, nei comuni di Garessio, Priola e Ceva, per incontrare le amministrazioni e i cittadini: «Dopo aver partecipato ai sopralluoghi all’indomani del 24 novembre – spiega a Gazzetta – ho voluto ritornare nel cuneese per valutare la situazione e per specificare le modalità d’azione».

Il monregalese Enrico Costa confermato ministro

Continua Costa: «A partire dal primo monitoraggio condotto dalla Regione sui danni pubblici in Piemonte, che si aggira tra i 250 e i 300 milioni di euro, è stata stabilita la cifra di 51 milioni di euro, per affrontare nell’immediatezza l’emergenza. Di questi, 36 milioni sono stati stanziati nel 2016 e la somma restante nel 2017». E specifica: «Sono fondi regionali, destinati alle province di Torino e Cuneo, da distribuire in base all’entità dei danni. Per esempio, vi rientrano diversi comuni dell’alta Langa».

Il ruolo di commissario è stato affidato a Chiamparino

Aiuti che potrebbero riguardare anche le province di Asti e Alessandria, dove è in atto un’indagine per valutare l’opportunità di estendere lo stato di emergenza anche in queste zone. Ma come verranno gestiti i fondi? «Il ruolo di commissario è stato affidato al presidente della Regione Sergio Chiamparino – spiega il ministro – che dovrà procedere nei mesi a venire con una ricognizione puntuale del calcolo dei danni, sia pubblici che privati, da comunicare alla Protezione civile». Da qui partirà la seconda fase, rivolta alla realizzazione di «un piano di interventi specifici, verosimilmente con l’aggiunta di ulteriori finanziamenti regionali». Per poi aggiungere: «Oltre a ciò, sono previsti aiuti di diversa natura, come la sospensione dei mutui bancari per i cittadini con un immobile danneggiato, sul quale era stato accesso un mutuo».

A mesi di distanza, dunque, com’è la situazione nel cuneese? Conclude il ministro Costa: «In questo momento, dopo aver gestito le necessità più urgenti, è fondamentale fissare un programma di realizzazione di opere. Inoltre, è evidente che nelle zone in cui sono stati attuati interventi all’indomani del ’94, gli argini e le infrastrutture hanno retto molto bene, con danni limitati. Al contrario, dove sono mancate operazioni di questo tipo, le lacune sono state notevoli, con conseguenze decisamente più gravi».

Francesca Pinaffo

 

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