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Emporio solidale pronto a Pasqua e Alba si attrezza per l’accoglienza

Emporio solidale pronto a Pasqua e Alba si attrezza per l’accoglienza

SOLIDARIETÀ Secondo un dossier di Openpolis pubblicato la scorsa settimana, «nel 2010 i fondi per l’aiuto pubblico allo sviluppo (ovvero la cooperazione) impegnati in Italia per i rifugiati erano 2 milioni e 16mila euro, nel 2011 superano già i 410 milioni. L’anno dopo la voce subisce un calo consistente (si scende a 160 milioni e mezzo), ma già nel 2013 torna a superare i 300 milioni di euro. Fino a sfiorare i 961 milioni di euro nel 2015».

È l’emergenza rifugiati ad assorbire risorse e mobilitare denaro. Creando posti di lavoro, nuove possibilità sociali, nuove spese anche a causa della manchevolezza europea. Insomma, si tratta di un cambiamento che può essere evolutivo o involutivo a seconda della modalità di gestione.

L’emergenza è evidente anche in Regione. Nelle strutture temporanee piemontesi sono attualmente presenti 8.921 migranti, ai quali si devono aggiungere i 967 che sono inseriti in un percorso Sprar (Servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati): in totale 9.258 richiedenti asilo. In Piemonte è presente il 7 per cento del totale dei migranti che si trovano in Italia.

Per quanto riguarda Alba, sebbene il numero di rifugiati sia esiguo, il Comune si attrezza per eventuali nuovi arrivi. L’emporio solidale – il negozio per i più deboli, che consente di acquistare beni alimentari e non a basso prezzo – è quasi ultimato.

«A fine gennaio indiremo una conferenza stampa di presentazione», spiega l’assessore comunale Elena Di Liddo: «Stiamo reclutando i volontari e allestendo i locali. Per Pasqua saremo pronti. Un servizio per gli indigenti in genere e per i rifugiati di oggi e di domani».

m.v.

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