Cirio: sulla ferrovia Asti-Alba sono stati persi due anni

Fiera del tartufo numero 86, presentazione all'Agenzia di Pollenzo 1
Alberto Cirio in un'immagine di repertorio

ALBA «Due anni fa avevamo la possibilità di trovare una soluzione alternativa e di accedere ai fondi europei in attesa della riattivazione della linea ferroviaria». Con queste parole l’eurodeputato Alberto Cirio commenta l’esito dell’incontro del tavolo tecnico per la Casale Monferrato-Asti-Alba.

Cirio: sulla ferrovia Asti-Alba sono stati persi due anni
I relatori dell’incontro svoltosi lunedì ad Alba.

«Potevamo proporre un treno turistico, come in Valle Tanaro, oppure una ciclopedonalizzazione provvisoria, in attesa del treno»,  continua Cirio, che aggiunge: «Avevo lanciato questa proposta certo che la Regione non avrebbe riattivato la ferrovia verso Asti, considerati i costi enormi dei lavori necessari, quantificati oggi in 18 milioni di euro solo solo per la messa in sicurezza della galleria Ghersi e altri 36 milioni per rimettere in funzione l’intera linea. Ci fu, invece, una levata di scudi del sindaco di Alba Maurizio Marello, che disse che le mie stime economiche erano esorbitanti e che strumentalizzavo la situazione, aggiungendo, parole sue – che la Regione avrebbe riattivato questa tratta inserendola nel nuovo bando di affidamento servizi. Tutto ciò non è avvenuto: il nuovo bando è partito e la linea Alba-Asti è stata bellamente esclusa».

Prosegue l’europarlamentare albese: «Sono passati due anni e le parole pronunciate ad Alba dalla presidente dell’Agenzia per la mobilità regionale, Cristina Pronello, non fanno che confermare quanto avevo segnalato allora: il ripristino della linea ha costi troppo elevati e i soldi non ci sono. Abbiamo perso l’occasione di ottenere fondi dall’Europa e adesso viene fuori che i soldi devono metterli i territori e i sindaci. Sono stufo che mi si dica che avevo ragione” quando il tempo è poi scaduto».

Conclude Cirio: «Ogni volta che si solleva un problema, secondo il Sindaco di Alba, è una sterile strumentalizzazione e se ti metti a disposizione non ti chiamano. Marello continua ad andare avanti da solo e a perdere pezzi. E non capisco sinceramente se sia superbia o totale ingenuità. Capisco che abbia obblighi politici che gli impongono di non scontrarsi con Regione e Stato, visto che il suo partito li governa entrambi, ma prima del rispetto per il partito deve venire il rispetto per Alba. Sono due anni che offro il mio aiuto e so che lo stesso hanno fatto anche i parlamentari nazionali del territorio. Ma non c’è stata mai una convocazione, mai un incontro. Salvo poi contare i danni: dal tribunale all’Asti-Cuneo, al carcere, alla ferrovia. Una serie infinita di fregature. Sono stufo che Alba venga presa in giro e credo sia ora che il Sindaco impari a farsi aiutare».

 

Banner Gazzetta d'Alba