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Il castello di Barolo è sempre più ricco

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BAROLO Tra pochi giorni (un po’ in anticipo rispetto al solito) riapre il castello Falletti e dalla primavera, attorno al maniero, entreranno in funzione anche altri spazi espositivi, creando un vero e proprio polo turistico attorno al Museo del vino, struttura che lo scorso anno ha superato il tetto dei 50mila visitatori.

A marzo dovrebbe diventare visitabile a tutti gli effetti il museo delle etichette, allestito accanto al castello grazie alla donazione da parte del collezionista marchigiano Cesare Baroni Urbani. «Sono pronte le teche per ospitare le etichette. Quelle più pregiate saranno esposte nel museo in modo permanente, mentre le altre saranno messe in mostra a rotazione. Nel salone degli stemmi del castello troveranno invece spazio quelle storiche del Barolo e quelle provenienti dalla Svizzera, terra in cui il professor Baroni Urbani ha lavorato a lungo», spiega il sindaco Renata Bianco. È probabile che per l’apertura ufficiale del museo delle etichette venga organizzato un evento specifico per dare maggior risalto a un’esposizione unica al mondo, con circa 282mila pezzi provenienti da 104 Paesi.

Il castello di Barolo è sempre più ricco
L’edificio, nei pressi del castello Falletti, che ospita il museo delle etichette.

Inoltre, dopo un periodo di rodaggio alla fine dello scorso anno, a marzo entrerà in funzione il polo di valorizzazione dei prodotti tipici, allestito in quello che un tempo era il laboratorio di pasticceria dell’Apro, nel cortile del castello. Il polo è stato realizzato ristrutturando il fabbricato verso la confraternita, con il rifacimento della parte fuori terra e il risanamento dei locali seminterrati. Mediante asta pubblica la gestione è stata assegnata con un contratto di sei anni (rinnovabili per altri sei) a un’associazione temporanea di scopo composta dall’associazione Collisioni e dalla società Winyl, che pagherà 24mila euro all’anno di affitto.

Lavori sono anche in programma nella cosiddetta manica nord del castello, di origine ottocentesca, che un tempo ospitava le aule del collegio. L’intervento, che prevede la ristrutturazione e la ridistribuzione degli spazi interni, il rinnovo di impianti, gronde, intonaci e serramenti esterni, costerà 590mila euro: 580mila a carico della Regione e 10mila stanziati dal Comune. Il fabbricato è affittato a Collisioni, che vi ha insediato i propri uffici.

«Con questi interventi e l’apertura del museo delle etichette si chiude la riqualificazione dell’area del castello, creando un polo di attrazione importante per i turisti, che ormai vengono nel nostro paese in modo sempre meno “stagionale”», prosegue il sindaco, ricordando anche i lavori in corso per sistemare le merlature del castello, altro intervento molto importante poiché era dalla metà degli anni ’90 che non si interveniva sull’esterno del maniero.

La riapertura anticipata del castello (dal secondo week-end di febbraio, anziché dall’inizio di marzo) è legata anche al successo della mostra FuturBalla alla fondazione Ferrero, che ha portato in zona numerosi visitatori in quella che un tempo era considerata bassa stagione, spingendo Comune e gestori del castello a ridurre il periodo di chiusura per dare un’opportunità in più ai turisti.

Corrado Olocco, Elisa Pira

 

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