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In cerca di tartufi lungo il Tanaro e a San Cassiano

Se il tartufo non è più quello di una volta

TARTUFI La monocoltura in Langhe e Roero ha tolto negli ultimi anni spazio alle tartufaie, ridotte di oltre il 50 per cento. Contro il rischio concreto della scomparsa dei boschi, terreno fertile per la crescita del prezioso tuber, Comuni, trifolao ed ente turismo si stanno muovendo per arrivare a un’inversione di tendenza.

Sul fronte degli enti pubblici, da alcuni mesi i Comuni del Roero stanno deliberando l’approvazione del regolamento di polizia rurale a difesa delle piante tartufigene, che regolerà il disboscamento e impedirà di abbattere piante in aree favorevoli alla nascita e alla crescita del tartufo. La commissione agricoltura dei Comuni aderenti, infatti, sarà integrata con almeno la presenza di un trifolao, che approverà o respingerà le richieste di disboscamento sulla base della conservazione delle piante potenzialmente tartufigene.

Sul modello dei Comuni della sinistra Tanaro, anche la città di Alba ha avviato un progetto per la creazione di due tartufaie nel territorio comunale: una è già realtà all’interno del parco del Tanaro e l’altra sarà realizzata nel “percorso vita” di San Cassiano, in collaborazione con il comitato di quartiere.

La tartufaia al parco del Tanaro è stata completata tra novembre e dicembre, tra il campo da golf e la piscina Albamare. Nella zona sono state riqualificate delle aree tartufigene indicate dal Centro nazionale studi tartufo con la pulitura delle essenze arbustive, la messa in sicurezza delle alberate pericolanti e la valorizzazione degli alberi da tartufo presenti.

All’interno del parco, inoltre, sono state piantate 50 piante micorizzate e certificate nella zona tra il depuratore della Sisi e la zona dedicata al barbecue. L’intervento, costato complessivamente circa 15mila euro, è stato cofinanziato dalla Direzione regionale opere pubbliche, difesa del suolo, montagna, foreste per il 50 per cento.

«In futuro un secondo intervento, ora ancora in fase preliminare, sarà realizzato nel “percorso vita” in collaborazione con il comitato di quartiere San Cassiano», spiega l’assessore all’ambiente di Alba, Massimo Scavino, che aggiunge: «L’intento primario è difendere e promuovere il patrimonio boschivo tartufigeno. Un impegno fattivo per Alba a partire dalle due prossime tartufaie al parco del Tanaro e a San Cassiano, quest’ultima sviluppata all’interno del percorso a piedi da un brillante progetto del comitato di quartiere. La valenza delle tartufaie è plurima: ambientale, didattica e turistica».

Marcello Pasquero

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