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Una giornata d’attenzione verso chi è malato

RIFLESSIONE Un’occasione preziosa per ripensare e crescere insieme, come comunità parrocchiali, nell’attenzione verso chi è nella sofferenza o è malato. E i malati, nelle nostre famiglie, ci sono e sono sempre tanti. Sempre di più. Attorno all’ammalato ruotano poi tante persone, per lui significative e di aiuto: i familiari, gli operatori sanitari, i volontari.

La Giornata mondiale del malato, voluta venticinque anni fa da san Giovanni Paolo II, richiama tutta la Chiesa a una sensibilità particolare verso la dimensione preziosa della relazione d’aiuto. Questo perché nessun malato resti mai solo, né tanto meno isolato, nella sua sofferenza e fragilità fisica e spirituale. Il richiamo esplicito di papa Francesco al messaggio di Lourdes sottolinea certamente per tutti noi il valore assoluto della preghiera per il malato, accanto alla testimonianza e al servizio della carità concreta, che si fa vicinanza, assistenza e cura.

Una giornata d’attenzione verso chi è malato

Come comunità diocesana ci ritroveremo con il nostro vescovo, monsignor Marco Brunetti, a celebrare la 25ª Giornata del malato presso l’istituto Cottolengo di Alba, con la celebrazione eucaristica alle 15.30 di sabato 11 febbraio. Sarà anche possibile ricevere il sacramento dell’Unzione degli infermi, soprattutto a quei malati e anziani che si sono preparati, attraverso un colloquio o confronto con il proprio parroco. L’appuntamento liturgico dell’11 febbraio sarà affiancato da due iniziative di riflessione sull’attuale problema, caratterizzato dalla dipendenza da gioco d’azzardo patologico (una prima proposta a livello scientifico il sabato 4 febbraio mattina alla Banca d’Alba in via Cavour, e la seconda il venerdì 10 febbraio sera presso la sala Morra del palazzo Mostre e congressi di piazza Medford, a livello maggiormente divulgativo per tutta la cittadinanza).

Entrambe ci chiedono di coinvolgerci in prima persona in una formazione che ci offra strumenti adeguati, per offrire una risposta e un aiuto che siano concreti ed efficaci, di fronte a questa problematica che sta diventando sempre più una vera e propria piaga sociale per tantissime famiglie, anche del nostro territorio.

Don Domenico Bertorello
responsabile dell’Ufficio diocesano di pastorale della salute e degli anziani

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