Guelfo ha le idee chiare: «L’Enoteca 2.0 è prima di tutto dei produttori»

L'Enoteca del Roero scommette sulla Biteg e sul turismo natalizio

CANALE L’ente rinnovato punta sul settore più commerciale
Un nuovo statuto, che prevede l’ingresso di una componente privata, e una nuova associazione per rilanciare l’Enoteca regionale del Roero. La sua trasformazione è ormai imminente. Si parla di metà febbraio, per dare tempo a tutti i Comuni interessati di deliberare, nei rispettivi Consigli comunali, il proprio ingresso. E pare infatti che anche alcuni Comuni, che in passato vi erano usciti, possano fare capolino così come altri siano intenzionati a entravi per la prima volta.

Il Roero vuole ribaltare la crisi dell’Enoteca in un’opportunità. «In questi mesi i sindaci si sono mossi con senso di responsabilità, nell’interesse del territorio, per non rendere vano quanto è stato costruito», spiega Pier Paolo Guelfo. Ma oggi c’è anche l’intenzione, emersa dalle parole dell’amministratore unico, di mettere un punto fermo sul passato per ripartire con slancio e puntare sull’aspetto commerciale.

L’associazione nascente non sarà un doppione dell’Atl

La nuova associazione Enoteca regionale del Roero 2.0 si aprirà a nuovi rapporti con l’ente turismo, promuovendo attività di supporto. «Non vogliamo diventare l’Atl del Roero. Il nostro territorio è composto da Comuni piccoli e grandi ed è emersa la necessità di avere un referente per il turismo. Ragionare con l’ente turismo e insieme creare progetti può essere un ottimo strumento di sviluppo di attività correlate al mondo rurale e paesaggistico. Non siamo un territorio di serie B rispetto alle Langhe ma abbiamo bisogno di coordinarci meglio», annuncia Guelfo.

E per lanciare il piano commerciale, nei prossimi mesi, troverà posto in Enoteca, un punto vendita innovativo che darà spazio all’intero settore agroalimentare, grazie anche alla collaborazione con il Mercato ortofrutticolo del Roero. Indiscussa la collaborazione con i viticoltori che, a marzo, Guelfo incontrerà nelle loro aziende. «L’Enoteca è prima di tutto dei produttori; stiamo pensando, oltre a fornire servizi ai grandi produttori, a un progetto di supporto utile ai vitivinicoltori più piccoli», dice Guelfo.

Sui conti, invece, l’amministratore unico non si sbilancia: «Stiamo facendo il possibile per chiudere le pendenze e agevolare il lavoro del liquidatore. Sarà lui a stabilire, calcolato il debito, quale sarà la quota a carico dei Comuni. Non abbiamo dei tempi stabiliti dalla legge per sanarli; potranno essere uno, tre o cinque anni, ma, ovviamente, andremo a stabilire tempi utili e sensati. La presenza, nella nuova associazione, di un revisore dei conti, iscritto all’albo, sarà elemento di ulteriore trasparenza, sicurezza e stabilità».

Elena Chiavero

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