La ludopatia è un corpo a corpo col destino

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ALBA Abbiamo posto alcune domande sul gioco d’azzardo patologico a Giuseppe Sacchetto, direttore del servizio dipendenze patologiche dell’Asl Cn2, che sarà tra i relatori della serata informativa del 10 febbraio.
Che cos’è la ludopatia?
«Un corpo a corpo col destino, citando Anatole France, o forse una tassa sugli imbecilli, come disse Cavour? In Italia di certo è un grande business che rappresenta il 4,4% del Pil – 95 miliardi di euro – con entrate annue previste per lo Stato di circa 10 miliardi e coinvolge, almeno una volta l’anno, oltre 25 milioni di persone, creando interessi economici che adottano sofisticate strategie di marketing e pubblicità per massimizzare i profitti. Il gioco d’azzardo, che nasce come strumento di divertimento, presenta effetti negativi sulla salute di una platea di persone particolarmente fragili che possono sfociare in una dipendenza definita “gioco d’azzardo patologico”, riconosciuta nei manuali medici diagnostici come dipendenza comportamentale sulla base di una vulnerabilità genetica che comporta un’alterazione dei sistemi neurologici e psicopatologici dell’individuo, compromettendo il normale funzionamento di importanti neurotrasmettitori come la dopamina, la serotonina e la noradrenalina. In Italia questo problema comporta la presa in carico da parte dei servizi sanitari di oltre 20mila persone l’anno».
Come si manifesta il gioco d’azzardo patologico?
«Con un forte desiderio di giocare d’azzardo e l’impossibilità di resistervi; comparsa di inquietudine se si è impossibilitati a giocare (astinenza) e necessità di ripetere frequentemente l’esperienza del gioco per ottenere sempre il medesimo grado di gratificazione (tolleranza). La percezione dello spazio e del tempo vengono distorte e i rapporti con gli altri sono sostituiti dal rapporto duale tra gioco e giocatore. Relazioni familiari problematiche, la fruizione pubblicitaria, l’assenza di regole e meccanismi di controllo, insieme a una facile disponibilità di denaro e facilità di accesso al gioco costituiscono i fattori di rischio del gioco d’azzardo patologico».

a.r.

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