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La “rottamazione” delle cartelle esattoriali comunali non si farà

Un nuovo bando per riscuotere diversi tributi comunali

BRA L’ipotizzata “rottamazione” delle cartelle esattoriali del Comune di Bra non si farà. Il dovere di equità nei confronti di tutti i contribuenti e difficoltà tecniche legate ai meccanismi previsti dalla normativa statale hanno indotto gli amministratori a scegliere per il no.
La legge voluta dal Governo Renzi, oltre all’abolizione di Equitalia, prevede la definizione agevolata per il pagamento delle cartelle esattoriali, la cosiddetta “rottamazione”. In base alla norma: non si pagheranno sanzioni e interessi; le contravvenzioni stradali sono incluse, ma in questo caso vengono scontati solo gli interessi; il pagamento sarà a rate, fino a un massimo di cinque; il 70 per cento delle somme dovute dovrà essere versato il prossimo anno, il restante nel 2018; per accedere alle agevolazioni c’è tempo fino al primo 31 marzo. Questo vale per gli enti che si avvalevano di Equitalia come riscossore. Alle altre istituzioni pubbliche, che hanno stipulato contratti con agenzie diverse di esazione, la legge dava 60 giorni di tempo per decidere se avvalersi della possibilità della rottamazione delle cartelle.

Equità nei confronti dei cittadini

Nei giorni scorsi la Commissione finanze del Comune si è espressa per il no. L’assessore alle finanze Gianni Fogliato spiega: «Ci è sembrato non corretto discriminare quanti hanno assolto nei tempi e nei modi dovuti i loro obblighi nei confronti del Comune, andando ad avvantaggiare chi da più tempo è moroso, per provvedimenti tutti già divenuti esecutivi. È un principio di correttezza e di regolarità contributiva cui non vogliamo derogare».
La rottamazione sarebbe stata possibile per tutti i crediti oggetto di ingiunzioni fiscali notificate tra il 2000 e il 2016. Per quanto riguarda i debiti insoluti precedenti al 2015, il Comune di Bra si è intanto affidato alla società Atrea di Torino. I numeri in questione sono molto grandi: 37.600 i debitori coinvolti per un valore di 6,5 milioni di euro non pagati (multe, tassa rifiuti, Imu, canoni, ecc.). Da alcune settimane sono quindi partite in città le attività di recupero di quanto non riscosso dalla Gec, la società cuneese per molti anni concessionaria dei servizi di riscossione sotto la Zizzola, ora in liquidazione.
Diego Lanzardo

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