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In Langa un’annata vinicola molto positiva

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VINO A pochi mesi dalla conclusione dell’annata, grazie alla collaborazione del Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, possiamo già tracciare un primo bilancio, anche economico, sui risultati del 2016. Dopo averne a lungo parlato dal punto di vista del clima e del comportamento dei vari vitigni, ora possiamo valutare l’annata anche sotto l’aspetto quantitativo. E, volendo farne una sintesi, possiamo definire il 2016 in Langa ampiamente positivo.

La nostra analisi fa riferimento a dieci denominazioni di origine, quelle gestite dal Consorzio, cioè Barolo, Barbaresco, Dogliani, Diano d’Alba, Barbera d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Dolcetto d’Alba, Verduno, Alba e Langhe. Non sono prese in considerazione le Docg Roero (Roero e Roero Arneis) e Asti (Asti e Moscato d’Asti) perché la loro gestione appartiene ad altri consorzi.

La superficie vitata. Nel 2016 la superficie vitata totale delle dieci denominazioni è stata di 9.330 ettari e ha superato il 2015 di 307 ettari, recuperando ampiamente gli 85 ettari persi in quell’anno. La nuova crescita è dovuta a vari fattori: da un lato i nuovi impianti e dall’altro il rinnovato interesse per le loro produzioni. Ancora una volta, il dato globale supera i 9mila ettari. Per quanto concerne le singole denominazioni, la performance migliore è quella della Doc Langhe, che accresce il suo patrimonio vitato di 135 ettari. Anche la Barbera d’Alba e il Nebbiolo d’Alba compiono un ottimo balzo in avanti, rispettivamente di 64 e 59 ettari. Positivi riscontri giungono poi da Barolo (+39), Barbaresco (+13), Dogliani (+1), Diano d’Alba (+2) e Verduno (+1). A segnare il passo resta il Dolcetto d’Alba (-7 ettari) ,ma in modo meno accentuato rispetto al periodo precedente. Sostanzialmente stabile la situazione della Doc Alba.

La produzione. Il dato produttivo globale (64 milioni 295.920 bottiglie) del 2016 segna un incremento significativo: 5 milioni 442.854 bottiglie in più rispetto al 2015. Rivedendo i dati delle annate precedenti, possiamo dire che la produzione del 2016 è tornata sui livelli del 2013. L’incremento produttivo interessa tutte le denominazioni con due sole eccezioni, Barolo e Alba. Nel primo caso, si tratta in pratica di un dato quasi analogo tra i due anni. La differenza in meno del 2016 rispetto al 2015 è di 56.539 bottiglie, un dato percentualmente insignificante (0,4%). Molto diversa la situazione della Doc Alba, con la produzione in continuo calo.

Sostenuto è il balzo in avanti della Docg Dogliani, con un incremento produttivo di quasi 1 milione e 400mila bottiglie, e di tutto il complesso della Doc Langhe, che nel passaggio dal 2015 al 2016 raccoglie circa 2 milioni e 800mila bottiglie in più. Altre note positive sempre nel comparto dei vini del Dolcetto giungono dal Diano d’Alba (+62.413 bottiglie) e dal Dolcetto d’Alba (+661.385 bottiglie). Tra i Nebbioli, buona è la performance del Barbaresco: nel 2016 la sua produzione cresce di circa 150mila bottiglie e fa segnare il record produttivo di sempre. Anche il Nebbiolo d’Alba torna a salire di oltre 150mila bottiglie.

Un deciso incremento è messo a frutto dalla Barbera d’Alba: nel 2016 le bottiglie prodotte sono salite di quasi 350mila unità rispetto al 2015. Nel suo piccolo, cresce anche il Verduno Pelaverga: le sue cantine metteranno sul mercato circa 5mila bottiglie in più.

Giancarlo Montaldo

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