Ultime notizie

Parco del Tanaro: il futuro turistico dell’area Unesco

Parco del Tanaro: il futuro turistico dell’area Unesco

AMBIENTE Un parco lungo il Tanaro albese, esteso tra Govone e Cherasco, per accedere ai territori tutelati dal marchio Unesco. In seguito all’incarico conferito nell’ottobre scorso dal Comune di Alba a un raggruppamento di professionisti, è stato realizzato e approvato dalla Giunta un primo studio di fattibilità relativo alla riqualificazione della fascia fluviale del Tanaro, in vista della realizzazione di un’ampia area di protezione.

Insieme al progetto relativo alla linea Alba-Bra-Castagnole delle Lanze, si tratta di uno dei due bandi nati dal Programma territoriale integrato (Pti). Come anticipato la scorsa settimana dal sindaco Maurizio Marello, lo studio concluso in questi giorni rappresenta un primo documento di indirizzo strategico, per analizzare nel dettaglio la situazione complessiva del territorio, ipotizzare possibili interventi e il coinvolgimento di soggetti privati, dal momento che la fascia fluviale non è interamente di proprietà demaniale L’obiettivo è rivalutare la fascia lungo il Tanaro, per renderla canale di accesso ai siti Unesco, con zone adibite ad attività ludico-sportive.

Il coinvolgimento di soggetti gestori è altresì fondamentale per il recupero di quelle zone abbandonate e degradate, come le aree industriali dismesse, le centrali idroelettriche e i vecchi mulini, con l’ottimizzazione delle piste ciclabili e dei collegamenti ferroviari. Sarebbe, inoltre, un modo per creare ulteriori percorsi turistici, in grado di collegare le numerose attrattive della bassa Langa e del Roero.

A tal proposito, l’esito dello studio è stata l’individuazione di sette ambiti di progetto, ciascuno con una destinazione specifica: la confluenza Tanaro-Stura per un circuito tra storia e natura; la tenuta di Pollenzo, per un polo tra cultura e gusto; il canale di Verduno e l’isolotto, per un parco sportivo; la confluenza Tanaro-Talloria, come paesaggio fluviale; Alba e un parco urbano tra le due sponde; le rocche di Barbaresco, tra storia e natura; gli stagni di Neive, come punto di osservazione naturalistico.

La scorsa settimana, aveva aggiunto Marello: «In questa prima fase, è stata fatta l’analisi della situazione. Lo studio di fattibilità sarà completato per la primavera, in modo da essere pronti a intervenire in presenza di ulteriori finanziamenti, come quelli provenienti dall’Unione europea».

Per presentare il masterplan e iniziare a sviluppare strategie condivise, venerdì scorso si è svolto in Municipio ad Alba, alla presenza degli assessori ai trasporti Rosanna Martini e ai lavori pubblici Alberto Gatto, il primo incontro con i referenti dei Comuni coinvolti: Bra, Pocapaglia, Santa Vittoria, Monticello, Roddi, La Morra, Barbaresco, Neive, Guarene, Castagnito, Magliano Alfieri e Govone. Al progetto, inoltre, aderiscono Cherasco e Verduno.

Purtroppo, non possiamo aggiungere altre informazioni, perché la riunione s’è svolta a porte chiuse e, nonostante le nostre insistenze e domande, non è trapelato nulla tranne una nota ufficiale. «Entro il mese di febbraio», vi si legge, «ci saranno incontri mirati con le Amministrazioni delle sette zone coinvolte, per esaminare in dettaglio i vari aspetti e per raccogliere eventuali suggerimenti». Rimaniamo in attesa, sperando in una maggiore disponibilità del Comune a informare i cittadini.

Francesca Pinaffo

Banner Gazzetta d'Alba