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Due gioielli pittorici del Settecento nel palazzo comunale di Alba

Due gioielli pittorici del Settecento nel palazzo comunale

BENI ARTISTICI Fulcro della vita politica cittadina e scrigno di bellezze, il palazzo municipale di piazza del Duomo toglie il velo su due opere di valore inestimabile, attribuite alla produzione del pittore torinese settecentesco Michele Antonio Milocco, autore di numerosi capolavori nelle chiese albesi e nei castelli sabaudi.

Si tratta di due sovrapporte della sala consiliare che, dopo attenti studi, la restauratrice di beni culturali Marie-Hélène Cully ha attribuito al Milocco: «Nei dipinti sono rilevabili caratteri stilistici tipici dell’artista: i colori accesi e delicati e i volti delle figure tratteggiati con tocco veloce. Si riscontrano, inoltre, richiami storici realizzati su cartoni, su bozzetti di Claudio Francesco Beaumont (maestro del Milocco) per l’arazzeria di corte».

Entrambe le rappresentazioni raffigurano la romanizzazione di Alba: nel primo caso con la riedificazione della città, e con gli onori tributati al generale romano nel secondo. Circa la datazione delle opere la restauratrice Cully spiega: «Milocco fu presente nei cantieri regi di Torino fino agli anni Quaranta del Settecento. In seguito il pittore si spostò in provincia di Cuneo e ad Alba. Qui dipinse tra il 1738 e il 1742 le pale d’altare e gli affreschi della chiesa dell’Annunziata di Guarene e tra il 1744 e il 1746 la cupola della chiesa della Maddalena». L’esecuzione delle due sovrapporte può essere collocata a metà del Settecento e, in particolare, in concomitanza con i lavori eseguiti sui due edifici dell’Albese.

«Le due sovrapporte attribuibili al Milocco incrementano l’offerta artistica del palazzo comunale, uno dei monumenti più visitati dai turisti che chiedono esplicitamente di visitare la sala del Consiglio, per i suoi quadri dal grande valore culturale e artistico», commenta l’assessore alla cultura Fabio Tripaldi.

Marcello Pasquero

 

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