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Poste: un nuovo piano di recapito entro la fine di marzo?

Poste: un nuovo piano di recapito entro la fine di marzo?

POSTE Entro fine mese Poste italiane dovrà presentare un piano per riorganizzare la distribuzione della corrispondenza a giorni alterni, in modo da superare le emergenze causate in oltre 5mila Comuni italiani, dove la consegna della posta avviene su cinque giorni ogni due settimane. La proposta è stata fatta all’azienda dal ministro degli affari regionali Enrico Costa ed è sostenuta dall’Uncem, che ha sempre chiesto a Poste un impegno maggiore per le aree montane.

«Da tempo è stato costituito un tavolo ministeriale con azienda ed enti locali per vedere se si possono fare passi avanti per evitare disservizi. Abbiamo chiesto a Poste italiane di fare un piano entro 30 giorni e una prima bozza è già arrivata», spiega Costa. Il ministro monregalese aggiunge: «Il Piemonte è particolarmente penalizzato dal criterio della densità di popolazione adottato da Poste per valutare la riduzione dei servizi. Nella nostra regione ci sono Comuni montani molto estesi e poco popolati e il taglio dei servizi postali rappresenta un’ulteriore penalizzazione per chi vive in queste zone».

Prosegue l’onorevole Enrico Borghi, presidente nazionale Uncem: «Poste non può continuare con le strategie di riduzione della presenza nelle aree interne del Paese, come ha fatto finora. Ha fatto bene il ministro Costa a dare tempi stretti all’azienda e a chiedere anche un impegno economico per l’attivazione di nuovi servizi. Sulla consegna nei piccoli Comuni, abbiamo segnalato opportunità per superare i giorni alterni. La domiciliazione presso cassette postali comuni, ad esempio, o la maggiore interazione con enti locali e associazioni».

Sottolinea Marco Bussone, vicepresidente di Uncem Piemonte: «Abbiamo chiesto all’azienda, ancora una volta, di essere vettore di servizi digitali e attivare nuovi Postamat, ma anche di organizzare i servizi di tesoreria per Comuni e unioni, di aprire sportelli multiservizio. Faremo proposte e vigileremo».

Dai sindacati trapela però un certo scetticismo e c’è chi ritiene improbabile che l’azienda riveda i propri piani, a meno che non sia costretta dalla sentenza della Corte di giustizia europea in merito al ricorso contro la consegna a giorni alterni presentato lo scorso anno dall’Anci.

Nella nostra zona la consegna a giorni alterni è stata introdotta in tutti i paesi, ma per i giornali e le raccomandate, in teoria, il servizio dovrebbe essere garantito quotidianamente grazie al cosiddetto portalettere plus, quello cioè che copre le aree nei giorni in cui la consegna non è prevista. In realtà, però, non è sempre così. I sindacati segnalano che in certe zone dell’alta Langa e della Valle Belbo, la consegna avviene ormai costantemente a giorni alterni anche per i giornali.

Corrado Olocco

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