SANITÀ Dopo oltre sei anni il Piemonte è uscito dal piano di rientro dal debito sanitario. «Ora la Giunta Chiamparino può finalmente approvare il piano assunzioni per il 2017, che consentirà agli ospedali piemontesi di non subire più la carenza di personale cui sono stati sottoposti fin dal 2010», ha sottolineato l’assessore alla sanità Antonio Saitta.
Piano di rientro
Il piano di rientro era stato siglato il 29 luglio 2010 dalla Giunta Cota, con l’obiettivo di riportare entro il 2012 la spesa del servizio sanitario regionale sotto controllo; negli anni è stato integrato e prorogato con programmi operativi che si sono protratti nel tempo. In questo periodo i tecnici ministeriali hanno monitorato con estrema attenzione i bilanci delle aziende sanitarie e tutte le azioni intraprese dalla Regione per contenere la spesa e riformare la rete ospedaliera; il Piemonte era l’unica regione del Nord a essere vincolata dal piano di rientro.
«Ora partirà la fase della crescita: assunzioni, investimenti, nuovi ospedali, sviluppo della rete di assistenza territoriale, riduzione delle liste d’attesa», ha concluso Saitta.
Il direttore amministrativo dell’Asl Cn2 Gianfranco Cassissa commenta così: «Il fatto che la Regione sia uscita dal piano determina una maggior sicurezza nei flussi economici necessari per il completamento dell’ospedale di Verduno, che sta ripartendo».
Per quanto riguarda il discorso del personale, Cassissa aggiunge: «Ci siamo già attivati: otto infermieri saranno assunti attingendo dal concorso fatto a Cuneo. Procederemo alla copertura di tutti i primariati: il 26 maggio è in programma la selezione per il direttore della chirurgia di Alba, mentre il nuovo primario di radiologia, Valter Verna, entrerà in servizio il 16 aprile; da alcuni mesi è in servizio come primario della psichiatria Franca Rinaldi. Restano da coprire recupero e riabilitazione funzionale e medicina generale».
a.r.
