Asti-Cuneo: Olivero e Marello da Delrio: “Basta polemiche, rinuncia espropri atto dovuto”

Giovanni Monchiero torna a interrogare il ministro Delrio sull'Asti-Cuneo
Oggi a Cherasco l’autostrada finisce… in un campo.

ASTI-CUNEO Il viceministro cuneese, Andrea Olivero, e il sindaco di Alba, Maurizio Marello,  hanno incontrato, a Roma, il ministro, Graziano Delrio, per approfondire le ultime vicende legate al completamento dell’autostrada Asti-Cuneo e delle relative opere accessorie.

La riunione, svoltasi al ministero delle Infrastrutture, è giunta pochi giorni dopo lo scoppio, nella “Granda”, dell’ennesima polemica sul tema, in seguito alle notizie collegate al  blocco delle procedure di esproprio dei terreni interessati dal percorso autostradale da terminare.

Allarme ripreso da Confindustria Cuneo e su cui Gazzetta fin da subito si è mostrata scettica.

Olivero spiega: «Delrio ha chiarito che la vicenda degli espropri rientra tra gli atti dovuti, viste le scelte comunicate nell’incontro di marzo a Cuneo. Dovendo rivedere il percorso, è naturale che quanto avviato in precedenza venga fermato. Abbiamo anche constatato che il ministro ha le idee molto chiare rispetto alle azioni da porre in essere e alla tempistica per mettere in atto quanto annunciato: entro il mese di giugno, fatti tutti i passi in sede europea e nazionale, si assumeranno le decisioni definitive».

Il viceministro aggiunge: «L’obiettivo è concludere l’opera entro 4 anni e realizzare i lavori stradali necessari per il nuovo ospedale di Verduno entro il 2018», puntando il dito contro gli organi di stampa che hanno innescato la polemica: «Spiace vedere che, invece di correre tutti dalla stessa parte, sostenendo il ministro, il quale sta cercando di sbrogliare una matassa complessa ed ereditata da anni di poca chiarezza, alcuni preferiscano fare polemiche a giorni alterni. Ringrazio il sindaco Marello che sta sul pezzo senza inseguire notizie create ad arte per fare confusione. Il Cuneese avrà quanto gli spetta se saprà essere tanto determinato quanto serio. Occorre vigilare, non urlare al lupo al lupo».

 

 

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