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Il Monferrato Nebbiolo otterrà il riconoscimento?

Il Monferrato Nebbiolo otterrà il riconoscimento?

VINO Dopo le polemiche e i contrasti che avevano accompagnato alcuni mesi fa il confronto tra Albese e Monferrato quando si era ipotizzato l’inserimento nella Doc Piemonte della tipologia “Nebbiolo”, con il parere contrario della realtà produttiva e istituzionale di Langa e Roero, la questione sembra aver imboccato una strada più condivisa.

Il Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato ha intrapreso una nuova strada, cioè l’inserimento della tipologia Nebbiolo nella Doc Monferrato. Al riguardo, il Comitato vitivinicolo regionale ha espresso il suo parere positivo e così potrebbe essere la tipologia Monferrato Nebbiolo a valorizzare e tutelare le produzioni di Nebbiolo ottenute nell’area astigiana e alessandrina.

Nel disciplinare sono previste condizioni produttive più rigorose rispetto all’ipotesi Doc Piemonte: la base ampelografica legata al Nebbiolo come minimo per il 90%, la resa per ettaro di 9mila chilogrammi di uva, 12 mesi di maturazione obbligatoria calcolati dal 1° novembre dell’anno di vendemmia, una gradazione alcolica minima di 12% Vol.

Viene proposta anche la tipologia “Superiore” con parametri più restrittivi, ovvero 8mila chili di produzione massima, 18 mesi di maturazione obbligatoria con 6 mesi in legno e la gradazione alcolica fissata a 12,5% Vol.

Lascia ancora perplessità l’ampiezza della zona di origine: 118 Comuni nell’Astigiano e 113 nell’Alessandrino rappresentano un’area molto vasta, i cui parametri pedologici e ambientali non sempre potrebbero rispondere positivamente alle forti aspettative del Nebbiolo in fatto di terreno, condizioni climatiche e coltivazione. Dopo il vaglio regionale, la proposta dovrà superare quello del Comitato nazionale vini Dop e Igt.

Giancarlo Montaldo

 

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