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Record di fatturato per Bianco, intervista a Bernocco, imprenditore che ha rilanciato corso Asti

Record di fatturato per Bianco, intervista a Bernocco, imprenditore che ha rilanciato corso Asti

TCN-BIANCO «Nel 2008, dopo il successo con la Tcn Vehicles mi contattarono alcuni amici per rilevare la Bianco, azienda molto stimata nell’ambiente dei macchinari tessili, ma al centro di una serie di difficoltà. Visitando il reparto produttivo vidi un potenziale e, pur essendo un settore nuovo, con grandi umiltà e caparbietà, raccolsi la scommessa che per tutti era già un fallimento, a tal punto che alcune banche si tirarono indietro, visto che negli anni più manager avevano cercato di risollevare l’azienda senza risultati».

Quando l’imprenditore cheraschese Giuseppe Bernocco rileva la Bianco, il destino dell’impresa sembra segnato da tempo. Con grandi sforzi la Bianco supera il guado senza licenziare alcun dipendente e dopo otto anni il fatturato è cresciuto dagli 8 milioni di euro del 2008 ai 34 del 2016, con l’obiettivo di arrivare a quota 40 milioni nell’anno in corso.

Un obiettivo nemmeno troppo lontano tenendo conto che, come annuncia in anteprima a Gazzetta, Bernocco: «Il mese di aprile appena concluso ha rappresentato il record di sempre per la Bianco con un fatturato di 4.560.000 euro». Il tutto negli anni più difficili per il Made in Italy e in particolare per il tessile.

Numeri che fanno di Bernocco un Re Mida, partito a 16 anni come operaio in un’azienda metalmeccanica e diventato imprenditore con i primi risparmi ottenuti con l’amico di sempre Sebastiano Astegiano nel garage di via industria 1 a Cherasco. Nei primi anni Novanta il primo tornio viene sostituito da un moderno tornio a controllo numerico con spingibarra. Il garage non basta più, nasce così la Tcn che grazie al tornio automatico permette all’azienda di arrivare a 20 dipendenti nel 1997.

«Fu allora che acquistammo il ramo d’azienda della Mtm di Cherasco, relativo al reparto dove io e Sebastiano avevamo lavorato negli anni precedenti e, contemporaneamente, allargammo l’area produttiva di ulteriori 1000 mq», spiega Bernocco.

Nel 2001 la prima grande scommessa: «Conoscevo il proprietario della Emmeti, una piccola azienda di Villafranca d’Asti con una quindicina di dipendenti. Il fatturato era in forte calo e il titolare, per motivi di salute, avrebbe dovuto liquidare l’azienda. Scorsi fin da subito l’enorme potenziale nel settore automotive e motocicili di alta gamma, e in pochi anni cambiammo le sorti dell’azienda». E’ la svolta, nasce la Tcn Vehicles Division che conta 150 dipendenti e lavora per clienti come Ferrari, Ducati, ZF, KTM, Brembo e molti altri.

In seguito arriveranno la Bianco e, nel 2014 lo storico marchio di Pinerolo Galup, salvato dall’oblio e riportato agli antichi fasti. L’ultima avventura, iniziata nel 2016, si chiama Thok ed è una innovativa mountain bike a pedalata assistita, appena lanciata sul mercato, e che sta già riscuotendo molto successo a livello mondiale. Una bici realizzata in gran parte in corso Asti, sede del quartier generale di Giuseppe Bernocco.

Marcello Pasquero

Il Polo industriale di corso Asti

Poco meno di un anno fa Gazzetta entrava, prima fra gli organi di stampa, nel nuovo polo industriale di corso Asti, costruito sulle ceneri di un vecchio stabilimento Miroglio e proiettato nell’Industria 4.0 da Giuseppe Bernocco. Fino a quel momento l’imprenditore, cheraschese doc, con la politica dei piccoli passi si era fatto strada tra i grandi nomi dell’industria di Langhe e Roero, rimanendo, però, lontano dai riflettori.

Difficile passare inosservati quando si acquista un’area che da anni faceva brutta mostra all’ingresso della città e la si riqualifica bonificando 28 mila metri quadrati di coperture in amianto. Ancor più difficile se si decide di assumere decine di nuovi lavoratori in un periodo in cui l’industria italiana arranca.

Con un’umiltà che non è posa, ma retaggio delle origini che egli stesso definisce “normali”, papà muratore e mamma casalinga, Giuseppe Bernocco si forma nei Salesiani e diventa grande partendo dal piccolo garage di famiglia, erede di quell’imprenditoria ricca di genio e creatività che ha traghettato le Langhe e Roero dalla Malora a essere una delle zone più ricche e produttive d’Italia e d’Europa. Difficile anche non scadere nell’agiografia davanti a un imprenditore da 70 milioni di euro di fatturato che ogni giorno, a pranzo, mangia dal “baracchino” preparato a casa, lasciando più confortevoli ristoranti o bar a dipendenti e collaboratori.

Loro, i dipendenti del polo di corso Asti, completato il trasferimento delle Tcn di Cherasco e Cantarana, sono più di 300, «Allo stretto», sottolinea Bernocco che ha chiesto al comune di Alba con una variante di realizzare un nuovo capannone da 12 mila metri quadri. Il grosso dell’organico è completato, ma restano aperte alcune professioni come: progettisti meccanici, tornitori, web designer, programmatori Plc e programmatori di Software.

Marcello Pasquero

 I NUMERI

Bianco: Fatturato 2016 pari a 34 milioni di euro. Previsione 2017: 38,5-40 milioni di euro

Tcn Vehicles: Fatturato 2016: 22 milioni. Previsione 2017: 25 milioni.

Tcn di Cherasco: Fatturato 2016: 5 milioni. Previsione 2017: 6 milioni

Galup: Fatturato 2016: 6 milioni. Previsione 2017: 7,5 milioni

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