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Vistaesuono educa alla bellezza con “l’andare” in centro nella città delle paci

Vistaesuono educa alla bellezza con “l’andare” in centro nella città delle paci

 

CHERASCO La parola chiave dell’edizione 2017 di Vistaesuono (a Cherasco, dal 13 al 28 maggio, a cura di Emanuela Genesio e Danilo Manassero) è “going”, andare, anzi l’andare: una pratica e un metodo, per la manifestazione cheraschese, felicemente inclassificabile, giocosa e fertile connessione di antico e contemporaneo, un «mix di esposizioni, performance, talk».

Vistaesuono invita a impossessarsi creativamente dei luoghi, a rivederli e riscriverli con occhi nuovi, facendo partecipare il visitatore, che diventa a sua volta autore e così facendo arriva a un diverso e nuovo livello di comprensione. I curatori, gli artisti e i designer da loro chiamati, intervengono a Cherasco e “su” Cherasco, sul suo centro storico inteso come somma di passaggi e storie, architettoniche e umane: la città viene così aperta ad abitanti e turisti in maniera inedita, liberando bellezza, racconti, possibilità di senso anche nei suoi luoghi cosiddetti minori, meno evidenti o celebrati. Esemplare in questo senso la passeggiata dei Bastioni, con i suoi platani interpuntati di frasi e meditazioni sul camminare; o la mappatura di percorsi paralleli, con 19 punti di vista non ufficiali, individuati a fianco dei più canonici e noti.

Non una contro-cartina turistica, semmai un suo ampliamento sorprendente e poetico, da apprezzare in una deriva senza fretta, che si passi in via Monfalcone per porsi alle spalle delle sue celebri statue, o dietro la chiesa della Madonna del popolo per ritrovarsi in un pezzetto improvviso di Sudamerica; e così via, esercitando lo sguardo e l’ascolto. Il rapporto tra ciò che esiste e ciò che si vede esistere può essere ottima sostanza filosofica, ma anche generare il piacere di scoprire un’«architettura del caso», restando con i «sensi vivi», muovendo «l’immaginazione attraverso la materia». È qualcosa che naturalmente compiamo, e che Vistaesuono ci aiuta a compiere, offrendo situazioni e strumenti di «educazione alla bellezza».

L’aspetto educativo e l’attenzione alle più giovani generazioni si concretizzano in progetti condotti con il Comune e le classi della scuola Sebastiano Taricco, coinvolte in un programma architettonico di riqualificazione dei cortili delle medie (attraverso due laboratori: “Segni: alfabeto, mappe e codici per costruire mondi” e “Creatività, forme e geometria: disegnare lo spazio”). Anche il legame con il premio Cherasco storia resta un tratto distintivo, un intervento che offre al pubblico una lettura “ulteriore” del libro premiato, con una installazione che ne rielabora i contenuti: il vincitore è Sven Beckert, che in L’impero del cotone. Una storia globale (Einaudi) analizza sviluppo e caratteri del capitalismo usando come campo di indagine la storia dell’industria manifatturiera. Sotto i portici di piazza Umberto I, Vistaesuono ha perciò preparato “100%Cotton”, una «esposizione di falsi pezzi unici» che riflette sugli allettamenti e sull’impoverimento di valore del consumismo.

L’inaugurazione oggi,  sabato 13 maggio, sarà alle 10.30, nel salone consiliare del Municipio (saranno presentati anche i lavori prodotti dai laboratori con le scuole). A seguire, passeggiata tra le opere nel centro e lungo i bastioni. Gli eventi sono gratuiti; le opere sono visibili fino al 28 maggio.

 

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