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OLIO DI PALMA Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha firmato martedì la dichiarazione di Amsterdam che impegna i Paesi a promuovere l’impiego di olio di palma 100% sostenibile entro il 2020, e si appresta a comunicare l’adesione italiana agli organismi competenti. Lo rende noto il Ministero con un comunicato.

“Grandi aziende nazionali – ha detto il ministro – lavorano da tempo con responsabilità, ottenendo anche autorevoli certificazioni, perché il loro approvvigionamento di olio del frutto di palma avvenga in modo sostenibile. Ricordo che questo è stato anche uno degli argomenti più dibattuti del nostro Expo 2015 e che le stesse associazioni ambientaliste sostengono convintamente questa battaglia”.

“Con questa firma vogliamo valorizzare un impegno reale per l’ambiente – conclude Galletti – che non può finire nel calderone delle generalizzazioni, che danneggiano l’immagine delle aziende e alterano la concorrenza”.

“La firma del Ministro Galletti della Dichiarazione di Amsterdam rappresenta un importante traguardo per il nostro Paese a pochi giorni dal G7 di Bologna e un contributo concreto per la tutela dell’ambiente, visto che una coltivazione delle piantagioni non gestita correttamente rischia di incidere sui cambiamenti climatici”. Lo afferma Giuseppe Allocca, Presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, accogliendo con grande soddisfazione la notizia della firma all’accordo, che impegna così anche il nostro Paese a promuovere iniziative volte ad assicurare una filiera dell’olio di palma 100% sostenibile entro il 2020. Per Allocca, infine, si tratta di “una conferma ancora una volta che l’olio di palma sostenibile c’è ed esiste e che bisogna puntare proprio sulla sua sostenibilità e non sul suo boicottaggio, come suggerito anche dalle grandi Ong Internazionali che si occupano di questi temi. Un nuovo successo per quanti difendono l’olio di palma e si battono per una sua produzione sostenibile”.

Campagne Liberali aggiunge in riferimento all’attualità: “Si tratta di un’ulteriore vittoria contro gli interessi ideologici e commerciali che in questi anni hanno negato la scienza e il diritto alla libera scelta dei consumatori. Restiamo fiduciosi che tutte le aziende e le catene di distribuzione che hanno contribuito a demonizzare l’olio di palma senza alcun argomento scientifico, ritornino sui loro passi eliminando dalle etichette la dicitura ‘senza olio di palma’, ingannevole come dimostrato dal Tribunale di Bruxelles pochi giorni fa, dando ragione a Ferrero”.

Ansa

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