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Il racconto dell’albese Marco Recenti della tragica notte in piazza San Carlo a Torino

Il racconto dell'albese Marco Recenti della tragica notte in piazza San Carlo a Torino

TORINO Marco Recenti di Alba, studente ventiquattrenne al Politecnico di Torino si trovava sabato 3 giugno in piazza San Carlo per seguire la finale di Champions League Juventus-Real Madrid, quando il panico ha invaso la piazza. Il ragazzo si è ferito cadendo su dei cocci di bottiglia, fortunatamente non in modo grave, ha visto una marea di persone terrorizzate correre e racconta quello che ha vissuto

Marco, come è cominciata la giornata?

Quando siamo arrivati in piazza San Carlo nel tardo pomeriggio c’era un ottimo servizio d’ordine, ci avevano controllato nel migliore dei modi,  uno per uno, nessuno poteva entrare con contenitori di vetro o simili. I controlli pareva funzionassero,  non c’era motivo di preoccupazione

Quando siete entrati è vero che avete notato molti venditori di bevande abusivi?

Quello che ci ha stupiti era la quantità di venditori che smerciavano birra  e acqua minerale. La piazza era completamente piena, penso intorno alla cinquantamila persone. Eravamo abituati a vedere questi venditori ad altre manifestazioni, ma quel giorno speravo non ci fossero.  Volevamo passare un pomeriggio di festa, se dopo c’era da festeggiare bene, altrimenti pazienza.

Si dice che molti avessero ferite dovute ai cocci di bottiglia sparsi ovunque, è vero?

Le bottiglie dopo averle consumate molti le gettavano per terra, il risultato è stato drammatico: molte persone sono cadute sui frammenti procurandosi delle ferite gravi. C’erano anche tantissimi  bambini e molti stranieri che erano venuti per vedere  la finale e per godersi  una serata di festa.

Poi cosa è successo?

A dire il vero non si sa cosa sia successo, la piazza era piena di gente, c’era qualche tifoso con i fumogeni e molti cori, ma nulla che potesse preoccupare più di tanto. Subito dopo che era stato segnato il tre a uno per il Real Madrid, abbiamo sentito  un rumore fortissimo e una marea di persone che veniva verso di noi; per istinto ho  preso il mio zainetto per terra,  a quel punto  sono stato travolto perdendo di vista i miei amici.

Sono caduto addosso ad altri, cercavo di tenere la testa alzata per non rimanere sotto, ho sentito un forte dolore  alla schiena a alle mani, non so come ho fatto ma sono risuscito ad arrivare sotto i portici e ad aggrapparmi a delle persone che mi hanno aiutato. Intorno a me molti altri sanguinavo e urlavano di dolore, io per l’agitazione e la paura sentivo che stavo per perdere  sensi. Mi hanno aiutato finché non sono riuscito a riprendermi  e raggiungere con l’aiuto dei vigili del fuoco l’ospedale.

Hai sentito spari o esplosioni?

No, assolutamente nulla, anzi tra la gente molti gridavano che non era successo niente; ho subito pensato a un camion vedendo la gente correre tutta verso un’unica direzione. Ho purtroppo intravisto il bambino cinese che era stato travolto, era a due passi da dove mi trovavo, ho visto trasportarlo via e tentare di fargli il massaggio cardiaco. Questa era la situazione, fortunatamente mi  sono salvato con qualche ferita ma poteva andare molto peggio.

Bruno Murialdo

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