Una mattinata vissuta con i maturandi albesi, tra paure, sorprese e sospiri di sollievo

Una mattinata vissuta con i maturandi albesi, tra paure, sorprese e sospiri di sollievo

ALBA Come tradizione, i pronostici dell’ultimo minuto hanno fallito. Per la prima prova della maturità, i tecnici del ministero dell’Istruzione hanno puntato sull’effetto sorpresa, favorendo la riflessione sui cambiamenti sociali in atto e sul rapporto tra uomo e tecnologia.

Questa mattina, 21 giugno, le porte delle scuole italiane si sono aperte alle 8,30: sei ore per completare la prima prova, con possibilità di consegnare dopo tre.

Fuori dagli istituti albesi, i primi ragazzi escono verso mezzogiorno e mezza, con il dizionario in una mano e il telefono nell’altra per aggiornare i genitori.

Le impressioni dei ragazzi

“Le tracce erano diverse da quelle che ci aspettavano. Fortunatamente non erano difficili: è andata bene”, è il commento più diffuso.

Sicuramente poco gettonata (anche se molto criticata sui social) l’analisi del testo, che ha proposto una poesia di Giorgio Caproni, autore del Novecento di solito tagliato fuori dai programmi scolastici.

È proprio la traccia scelta da Gloria, la prima ad uscire dal classico: “Pensavo di avere più varietà di argomenti, ma molti titoli si assomigliavano. Vero che Caproni non lo abbiamo studiato, ma la poesia era molto attuale e proponeva diversi spunti”, commenta.

Al contrario, è stato molto apprezzato il tema di ambito socio-economico: nuove tecnologie e lavoro, sviluppabile sotto forma di saggio breve o di articolo di giornale.

“Mi sono molto ritrovata nella traccia e ho potuto esprimere la mia idea di tecnologia. Noi giovani siamo sempre davanti al computer, ma senza informatica quale futuro ci sarebbe?”, spiega Vittoria dell’artistico.

La traccia è stata tra le più gettonate anche al Cillario Ferrero: “Era la più semplice e la più attuale”, dice Daniela.

Al Cocito, invece, in molti hanno puntato sulla robotica e sull’ambito scientifico-tecnologico, ma anche su quello storico-politico, che aveva come titolo “disastri e ricostruzione”.

Più tradizionale l’ambito artistico-letterario, incentrato sul concetto di natura nell’arte e nella letteratura, ma anche il tema storico sul “miracolo economico” italiano e quello di ordine generale sul progresso, entrambi meno scelti.

Domani i maturandi si confronteranno con la seconda prova, diversa a seconda dell’indirizzo scolastico. Sul prossimo numero di Gazzetta, in edicola martedì 27 giugno, le impressioni e i commenti dei ragazzi del 1998, con le loro aspettative sul futuro.

Francesca Pinaffo

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