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La Douja d’or di Asti assegnerà 48 Oscar ai vini migliori

Il vino sta diventando sempre più globale

DOUJA D’OR È stata presentata alla Camera di commercio di Asti la quarantacinquesima edizione della Douja d’or, in programma dall’8 al 17 settembre, che premierà 299 vini e assegnerà 48 Oscar, attribuendo anche menzioni speciali alle imprese astigiane i cui vini Doc e Docg hanno ottenuto i punteggi più elevati. Quest’anno sono stati presentati al concorso enologico 863 vini Doc e Docg da tutta Italia: con un punteggio minimo di 87 su 100 e sono stati premiati 299 vini di 175 aziende (90 quelle piemontesi, tra cui 36 aziende della provincia di Cuneo e 40 astigiane).

«Rispetto alla passata edizione che ha introdotto per il primo anno una soglia di valutazione più elevata, abbiamo assistito a un incremento della qualità delle produzioni vinicole presentate in degustazione. È il segno di una costante crescita e ricerca da parte delle aziende per raggiungere livelli qualitativi sempre più alti», commenta il presidente della Camera di commercio Renato Goria.

La scelta dei vincitori è stata affidata alle commissioni Onav, che hanno degustato i campioni in forma anonima sotto il controllo di Vincenzo Gerbi, presidente del comitato scientifico dell’Onav. «Tra i 90 produttori piemontesi che hanno ottenuto il riconoscimento, ben 40 sono della provincia di Asti. Tra gli eccellenti, 48 hanno ricevuto l’Oscar superando il punteggio di 90/100. Sono vini di alta qualità, merito anche della buona vendemmia 2016», spiega il direttore dell’Onav Michele Alessandria.

Sulle valutazioni degli assaggiatori, Alessandria precisa: «Quest’anno è stato inserito anche il tetto massimo del 35% per i vini premiati: un tetto che non abbiamo raggiunto anche se ci siamo avvicinati molto». I vini premiati saranno presenti nella nuova guida telematica Prosit, realizzata dall’Onav.

Conclude il presidente Goria: «I 48 Oscar sono un record e Asti ne vanta ben 7 rispetto ai 2 dell’anno scorso. Vuol dire che la nostra provincia ha lavorato bene».

Commenta il presidente della Camera di commercio di Cuneo, Ferruccio Dardanello: «Ancora una volta si conferma lo straordinario livello di una produzione che rappresenta la punta di diamante del nostro territorio. Anche in tempo di crisi, il vino è un’eccezionale risorsa, in grado di superare selezioni severe e di competere con le carte in regola sui mercati nazionali e internazionali. Il vino continua a svolgere il ruolo di ambasciatore  di un’area che abbraccia una larga fascia di terra subalpina e che, nelle Langhe e nel Roero, ha il massimo punto di forza».

Paolo Cavaglià

 

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