Domenica 23 in sedici rifugi si studia la pressione arteriosa in montagna

Ipertensione, meglio controllare

SALUTE L’ipertensione arteriosa, detta “il killer silenzioso” per la sua asintomaticità, è ancora oggi il principale fattore di rischio per malattie cardiovascolari in tutto il mondo, e colpisce circa il 40% della popolazione adulta occidentale. Per prevenire il verificarsi di eventi cardiaci e cerebrali spesso fatali o invalidanti, occorre quindi prestare
maggiore attenzione al comportamento della pressione arteriosa in diverse condizioni della nostra vita quotidiana.

Studi recenti dell’Istituto auxologico italiano e dell’Università di Milano-Bicocca hanno dimostrato come la pressione arteriosa salga in modo significativo durante esposizione ad alta quota (sopra i 2.500 metri), iniziando a modificarsi anche in caso di salita ad altitudini moderate (attorno ai 1800-2mila metri). Questo si verifica in soggetti normali e anche in pazienti già affetti da ipertensione arteriosa, sollevando così il problema di come mantenere la pressione controllata anche quando si salga in quota, per garantire un approccio alla montagna sicuro e privo di rischi per l’apparato cardiovascolare.

La Società italiana contro l’ipertensione arteriosa, la Commissione medica centrale del Cai (Club alpino italiano) e la Società italiana di medicina di montagna hanno deciso di organizzare una campagna di informazione e sensibilizzazione, con l’obbiettivo anche di effettuare una semplice ma importante raccolta di dati per ricerca scientifica sul comportamento della pressione arteriosa in montagna e sul rischio cardiovascolare tra gli escursionisti.

A questo scopo verranno istituite postazioni in 16 rifugi di montagna, dove gli escursionisti potranno ricevere informazioni sul rapporto tra pressione arteriosa e montagna, misurare la propria pressione, frequenza cardiaca e saturazione di ossigeno nel sangue, e compilare un breve questionario  contribuendo alla ricerca scientifica e verificando in modo semplice e rapido la propria condizione di rischio cardiovascolare e la proprio reazione alla esposizione a quote moderate o alte.
I rifugi nei quali si svolgerà questa campagna il 23 luglio sono: rifugio Mantova (Gressoney-La-Trinité, Aosta), rifugio Torino (Courmayeur, Aosta), casermetta Monte Bianco (Courmayeur), rifugio Teodulo (Valtournenche, Aosta), capanna Michela/Motterascio (Canton Ticino, Svizzera), rifugio Curò (Valbondione, Bergamo), rifugio Tagliaferri (Schilpario, Bergamo), rifugio Pizzini (Valfurva, Sondrio), rifugio
Martello (Martello, Bolzano), rifugio Bolzano (Fiè allo Sciliar, Bolzano), rifugio Vallon (Corvara, Bolzano), rifugio Franchetti (Gran Sasso, Teramo), rifugio Duca Degli Abruzzi (Pietracamela, Teramo)  e rifugio Rinaldi (Terminillo, Rieti).

 

Banner Gazzetta d'Alba