Lorenzo Merlo, diginformale agli anglicani di Bordighera

Lorenzo Merlo, diginformale agli anglicani di Bordighera

ARTE Lorenzo Merlo è un grafico, da molti anni cura le fotografie e l’impaginazione di Gazzetta. Vive a Castagnito e ha trovato una sua personale via all’arte con l’elaborazione «a pennellate digitali» di immagini fotografiche.

Il “diginformale” – come è stato definito l’approccio di Lorenzo – è il punto di partenza dell’esposizione “L’essere e l’avere, unsuitable forever” allestita nella chiesa degli anglicani di Bordighera dopo
le esposizioni di Torino, Praga, Parigi. L’esposizione di stampe di grande formato è però stata solo una parte della mostra, completata da dipinti d’altro genere, quasi delle sculture.

«Le opere di Lorenzo Merlo parlano, a noi uomini dell’Antropocene, per invitarci a una introspezione sana e vera, in tutta semplicità», scrive Giuliani, esperto d’arte francese che ha visitato la mostra. «I ritratti, che si potrebbero accostare per certi versi all’iperrealismo americano e alla Mec-art degli anni ’70 in Europa, sono qui presentati con la lente d’ingrandimento, analizzati al microscopio e ingranditi fino alla loro destrutturazione spaziale. Può questo permettere di oltrepassare la superficie della maschera che ciascuno di noi indossa in permanenza? Lorenzo ci invita a questa scoperta, senza però imporci una interpretazione predefinita, ma ci lascia delle aperture».

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