Con Paolo Tibaldi scopriamo le origini del termine Aȓbaȓela

Abitare il Piemontese: con Paolo Tibaldi impariamo il significato di "Suagné"

ABITARE IL PIEMONTESE

Aȓbaȓela:barattolo in vetro, con chiusura ermetica a macchinetta guarnita o ad avvitamento

Marmellate, pesche sciroppate, conserve, giardiniere, antipasti d’emergenza e quant’altro. È tempo di portarsi avanti e preparare ciò che quest’inverno tornerà utile. E come! Or dunque, prendiamo in esame la parola di un contenitore che giace in quasi tutte le nostre case ed è la sana ed autentica alternativa all’industriale barattolo di latta.

Un attendibile riferimento etimologico, è rappresentato dall’arabo al-burn; infatti uno dei sinonimi di “aȓbaȓela” è proprio “burnìa”. I ceppi linguistici ci portano a spasso per il mondo e per la Storia con qualche curiosità: in arabo, troviamo burnìya, bumiah, in catalano alburni, bùrnia, in persiano barni, in spagnolo albornìa ed in latino hirnea, quest’ultimo inteso però come una sorta di boccale.

Il suo etimo è dunque considerevolmente antico e diffuso nell’area mediterranea, tant’è che tra lingue regionali italiane, la parola “burnìa” viene utilizzata agli antipodi con il medesimo significato: Piemonte e Sicilia; ambasciatore letterario ne è Andrea Camilleri, scrittore siciliano, che riporta questa parola nel suo libro “La prima indagine di Montalbano”.

L’utilizzo dell’aȓbaȓela o burnìa ebbe una decisa flessione quando, all’inizio degli anni ’60, si affermarono i barattoli in vetro col tappo in latta e la chiusura a baionetta, soprattutto per il diffondersi del consumo di prodotti conservati industriali. Uno dei motivi per cui questo contenitore sia oggettivamente affascinante, non è soltanto dato dal contenuto o dalla sua Storia, ma anche dalla forma e dal funzionamento meccanico: le aȓbaȓele sono completamente smontabili e rimontabili, in tutte le loro parti, permettendo così un’accurata pulizia. Quelle che conosciamo noi, nascono nella loro forma attuale nel 1795, pensate, grazie al metodo di sterilizzazione inventato da Nicolas Appert, un pasticcere parigino che aveva necessità di conservare alimenti nel tempo. Clack!

Paolo Tibaldi

 

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