INTERVISTA Alberto Banaudi, laureato in lettere classiche e in filosofia, sarà uno dei relatori dell’edizione di “Declinazioni dell’anima”, che si terrà a Magliano sabato 9 e domenica 10 settembre. Lo abbiamo incontrato per scoprire alcune anticipazioni sul tema scelto per questa edizione: “Anima gioiosa e giocosa”.
Può anticipare qualcosa del suo intervento per “Declinazioni dell’anima”?
«Lavoro come docente di storia e filosofia al liceo scientifico Vercelli di Asti e sono un grande appassionato di cultura antica, in particolare quella greca e latina. Nel corso del mio intervento parlerò proprio dell’antichità, tentando di collegare la cultura di questi popoli al mondo contemporaneo. La domanda di partenza sarà quella centrale di questa edizione di “Declinazioni”: è possibile trovare una strada per la felicità?».
Crede che gli insegnamenti dei grandi filosofi e, più in generale, della cultura greca e latina, possano essere considerati ancora attuali?
«Certamente e, anzi, negli ultimi anni sono stati riscoperti. Varie scuole della psicologia cognitiva, per esempio, si rifanno ad alcune teorie dello Stoicismo, mentre l’Epicureismo negli ultimi anni viene usato in psicologia come esempio di semplicità. Determinati messaggi sono stati rivolti a tutti gli esseri umani e, per questa ragione, sono senza tempo: chi si approccia allo studio delle lingue antiche deve solamente avere l’apertura mentale per rendersene conto».
Le lingue definite morte, quindi, hanno ancora qualcosa da insegnarci?
«L’insegnamento più grande che le lingue antiche trasmettono a chi le studia è la pazienza di avvicinarsi a una cultura sconosciuta e profondamente diversa dalla nostra. In un mondo globalizzato, dove entriamo sempre in contatto con nuove realtà e culture, questo può essere considerato un insegnamento molto moderno».
Alessia M. Alloesio
