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Si amplia il progetto di restauro della chiesa di Sant’Antonio a Montà

Pronto il piano restauri di Sant'Antonio di Montà 1

MONTÀ La Cei è disposta a finanziare più lavori
Risale a poco più di un anno fa il Consiglio parrocchiale nel quale l’allora parroco montatese, don Domenico Degiorgis, presentò alla popolazione il piano di ristrutturazione dell’interno della chiesa di Sant’Antonio. Il costo dell’intervento avrebbe dovuto aggirarsi attorno ai 200mila euro.

In questi mesi la proposta di recupero elaborata dallo studio Comoglio è stata analizzata dagli uffici della Conferenza episcopale italiana che, pur approvando il piano, hanno chiesto alla parrocchia di ampliare e approfondire gli interventi.

A spiegare i motivi di questa risposta “anomala” è don Paolo, l’attuale parroco: «È raro che un ente chieda di implementare un lavoro che poi dovrebbe finanziare», ha commentato il curato. «I responsabili dei beni culturali della Cei hanno spiegato che l’intervento ha buone probabilità di essere finanziato per una consistente percentuale ma che, ottenuto questo contributo, sarà difficile, se non impossibile, percepirne altri negli anni a venire»

Don Paolo prosegue: «Per questo, ci hanno consigliato di ampliare e approfondire il restauro: già che dobbiamo intervenire tanto vale che lo facciamo in modo completo, strutturale e duraturo. Tanto più che adesso, da Roma, sono molto attenti a che le chiese siano adeguate alle liturgie moderne».

In sostanza, ora la palla è tornata a Montà e il Consiglio parrocchiale sta valutando come allungare l’elenco degli interventi previsti. «Oltre alla copertura dei muri interni con un “cappotto” bianco, il rivestimento con una calce rasante bianca delle travi in cemento a vista e il rifacimento delle vetrate, che avevamo già annunciato su Gazzetta nel giugno dell’anno scorso, metteremo altro in cantiere», annuncia il parroco, ipotizzando: «Potremmo intervenire sul sistema di riscaldamento, sulla statua della Madonna e sulle canne dell’organo. A breve», assicura don Paolo, «proporremo un progetto concreto alla popolazione e alla Cei a Roma».

Nel numero di Gazzetta in edicola, l’intervista al parroco, don Paolo Marenco, a un anno dal suo insediamento a Montà.

Andrea Audisio

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