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A Bra e dintorni inseguendo le tracce di Giovanni Arpino

A Bra e dintorni inseguendo le tracce di Giovanni Arpino

PRESENTAZIONE Il 5 ottobre alle ore 21 serata per il saggio e il documentario Un realista romantico
Da tempo a Bra sono proposti degli itinerari che uniscono angoli, palazzi, caffè della città citati nei racconti e nei romanzi di Giovanni Arpino. Luoghi letterari ora nerbo del nuovo saggio scritto da Fabio Bailo, Bra e dintorni. A spasso con Giovanni Arpino, che sarà presentato giovedì 5 ottobre, alle 21, nella sala del centro polifunzionale di via Guala intitolato allo scrittore. «Ho passato l’ultimo anno a rileggere l’opera omnia di Arpino scrittore e giornalista alla ricerca dei passaggi con un riferimento a Bra, alle Langhe e al Roero», spiega lo storico braidese, che è assessore alla cultura nell’Amministrazione di Bruna Sibille.

«Ne è uscita una guida nella quale la letteratura è corredata dalla storia dei luoghi e delle persone delle quali Arpino scrive». Esempi sono viale Madonna dei fiori o piazza XX settembre, la piazza del mercato, dei quali Bailo ricostruisce la storia e la funzione nella vita cittadina e indica i riferimenti che si colgono nelle pagine di altri autori, in particolare Gina Lagorio – altra scrittrice molto legata a Bra – Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. Un lavoro che coglie i frutti di ricerche in corso da quasi dieci anni – confluiti in altre opere di Bailo – e ha lo scopo di rendere immediatamente leggibili i riferimenti letterari ai braidesi di oggi, abitanti di una città molto diversa, almeno in apparenza, dalla «regina di cuoi» e dalla Bra vissuta ogni giorno da Arpino, tra gli anni Quaranta e la metà dei Cinquanta. Nel libro non trovano spazio solo viali un tempo ornati da una doppia fila di olmi o concerie e mitici caffè e osterie, ma anche le persone. A iniziare dal nonno materno «di scendenza langarola», Giovanni Berzia, agli alpini di casa sotto la Zizzola fino al ’75, a don Giacomo Gandino, Velso Mucci, il farmacista Antonio Cordero, Augusto Manzo. Con un posto speciale per Francesco Rinaldi, Ceco Pocapulpa, che di Arpino fu amico per tutta la vita. Persone conosciute solo a Bra o famose anche fuori dalla cinta daziaria, ma tutte parte della galleria di personaggi arpiniani.

«La mia è una rielaborazione della Bra dello scrittore, che ho terminato anche grazie al sostegno della moglie, Caterina Brero, e al figlio Tommaso, che di Arpino custodiscono la memoria», dice Bailo.
Uno dei punti di forza del libro sono le foto che illustrano ogni capitolo. Immagini d’autore o concesse da archivi pubblici e privati.

La serata di giovedì si chiuderà con la proiezione del nuovo documentario di Remo Schellino, realizzato con l’apporto degli studenti e dei professori dell’istituto Velso Mucci e intitolato Giovanni Arpino un realista romantico.

Paolo Rastelli

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