Ultime notizie

Al Sociale, Marina Abramovic, icona dell’arte contemporanea

Abramović, stella dell’arte alla Maddalena 3

ALBA
Iconica per molti e sconosciuta per altri, ammirata, criticata e spesso misteriosa, la presenza di Marina Abramovic ad Alba non è passata inosservata. Fin da giovedì scorso, quando nel coro della Maddalena è stata inaugurata la video installazione Holding the milk.
«Quest’opera è un rimando alla vita di santa Teresa d’Avila. Il gesto è semplice e complesso nello stesso momento: sono stata per molto tempo immobile, in tensione, con un recipiente ricolmo di latte tra le mani», ha spiegato l’artista serba durante la sua breve incursione al vernissage, accolta dalla famiglia Ceretto, che ha organizzato la mostra in collaborazione con il Comune di Alba, e dalle tantissime persone accorse per incontrare dal vivo una delle voci più importanti dell’arte contemporanea.

E il giorno seguente Abramovic´ si è raccontata nella sala storica del teatro Sociale, dove i primi appassionati hanno iniziato ad arrivare ore prima, con la speranza di accaparrarsi il centinaio di posti liberi a disposizione. Tra l’entusiasmo di chi è riuscito a entrare e il malcontento dei tanti rimasti fuori, l’artista ha fatto il suo ingresso sul palco senza presentazioni ufficiali: «Eccomi, sono Marina Abramovic´. La maggior parte delle persone pensano che la performance art sia un divertimento, invece è qualcosa di molto complesso da vivere e da raccontare. Quando sei di fronte al tuo pubblico, devi esserci con il corpo e con la mente, in ogni istante», ha esordito.

Il pubblico ti può uccidere, ma ti può anche salvare

«A differenza di quanto si possa pensare, conosco bene i miei limiti. Al contrario, non conosco quelli delle altre persone. Durante le mie performance giovanili, ho vissuto esperienze molto paurose e ho realizzato due cose: il pubblico ti può uccidere, ma ti può anche salvare», ha raccontato, mentre su un grande schermo scorrevano le immagini delle sue azioni più celebri, da sola o in compagnia di Ulay, compagno di vita e di lavoro per più di dieci anni.

Un’esistenza vissuta a pieno, la sua: «Per me, ogni no è stato un punto di partenza. Bisogna trovare il coraggio di superare i propri limiti e pure di cadere. Non a caso uno dei personaggi che ammiro di più è Cristoforo Colombo: non sapeva cosa c’era al di là dell’oceano, eppure ha scoperto l’America».
Nel futuro di Marina Abramovic´ ci sono nuove dimensioni da esplorare: «Sto pensando di mettere a punto un mio avatar: anche quando sarò molto anziana, mi sarà possibile essere presente e tenere conferenze in ogni parte del mondo, come questa sera ad Alba», ha detto.

Francesca Pinaffo

Banner Gazzetta d'Alba